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Di seguito pubblichiamo (tratto da bluerating.com) l'intervento integrale di Vialli, con sullo sfondo, tra le altre, le immagini della sua epoca d'oro alla Sampdoria con Paolo Mantovani e Roberto Mancini.
“Vorrei chiudere la mia carriera da dirigente, dopo aver fatto calciatore, allenatore e commentatore. Il successo è una definizione personale, per ottenerlo aiuta avere le idee chiare su cosa si vuole fare nella vita. Il talento è importante ma sacrificio, etica e impegno sono più importanti in questa ottica. Il talento è qualcosa che è alla fine di un processo di apprendimento. Ogni viaggio, anche il più lungo e complesso, inizia con un singolo passo. Il pensiero positivo aiuta tantissimo”.
“Non si può essere un gran leader senza essere stati un gran follower. La leadership è la trasmissione del proprio carattere. Tra un giocatore bravo ma non motivato e uno meno bravo ma più motivato scelgo sicuramente il secondo. I fallimenti non sono altro che passi fisiologici verso il successo, non bisogna farne una tragedia. Dobbiamo essere migliori di noi stessi, non degli altri”.
IL COMMENTO
Occhio agli spezzini e ai democratici. Dagli Stati Uniti a via XX Settembre
Qualcuno salvi la Liguria che si muove