Ci sono circa "due settimane di ritardo" rispetto al cronoprogramma aggiornato per i lavori di demolizione del viadotto Polcevera. Lo ha spiegato Roberto Tedeschi, direttore della struttura commissariale, nel corso di una commissione consiliare in Comune a Genova dedicata a ponte Morandi. Secondo quanto affermato dall'architetto ci sono varie concause per i ritardi, dalle necessarie bonifiche, previste per legge laddove siano previsti scavi, alle indagini della Procura, dalle misure di sicurezza nella demolizione scattate dopo il ritrovamento dell'amianto - così per la rinuncia all'uso dell'esplosivo nella pila 8 sul lato ponente - alle condizioni meteo, soprattutto il vento, che ad esempio ha rallentato lo smontaggio della pila 5, sempre sul versante ovest, per questioni di sicurezza nell'uso delle maxi gru.
Tra le informazioni fornite durante la discussione dal direttore della struttura commissariale anche la tempistica per ultimare la decisione sulla demolizione delle pile 10 e 11, quelle strallate. "Per ora restano aperte le due opzioni, esplosivo o smontaggio - ha detto Tedeschi - vogliamo arrivare a un piano definito entro fine mese".
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