
Ma intanto continua il lavoro dei volontari che ogni settimana si occupano di ripulire il sentiero. Sabato scorso hanno partecipato in tanti, tra cui anche alcuni scout, ma c’è proprio un gruppo di affezionati che ogni settimana dedica qualche ora per tagliare rami ed erbacce. “Già da due o tre anni ci impegniamo per ridare luce a questo patrimonio che per molto tempo è stato abbandonato”, racconta Giovanni Zai. “Abbiamo anche un gruppo su Facebook “fans acquedotto storico di genova” dove ci diamo appuntamento per venire a pulire assieme, di solito il sabato e il mercoledì mattina”.
Questo testimonia l’affetto dei cittadini per un’opera che risale già all’epoca romana e che si snoda per una ventina di chilometri in piena Val Bisagno. “Le tracce sono quelle relative al 1600, ma abbiamo anche il ponte di san Pantaleo che è del 1300 e sarebbe da recuperare”, racconta D’Avolio. “È necessaria una manutenzione straordinaria, ma anche ordinaria, perciò noi ringraziamo molto i volontari, ma bisognerà pensare ad un impegno costante per mantenerlo”.
IL COMMENTO
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