
Tra le ipotesi, dopo lo stop della scorsa settimana dovuta al rischio amianto, resta quella preferenziale per chi sta portando avanti i cantieri (per le pile 10 e 11 per ragioni strutturali non esistono sostanziali alternative alla dinamite), alla fine ci si dovrà “arrendere” allo smontaggio meccanico. Con un’annotazione. Le microscopiche particelle di amianto, in forma naturale e in percentuali infinitesimali riscontrate dentro il calcestruzzo del viadotto (quindi sotto la soglia d’allarme), saranno comunque liberate nell’ambiente. Quindi il rischio è quello di rinunciare all’esplosivo e di allungare i tempi senza un effettivo beneficio sul fronte della sicurezza.
I piani rafforzati o alternativi per tutelare cittadini e lavoratori esistono, uno prevede l’utilizzo di acqua nebulizzata sparata da una dozzina di cannoni, vasche poste sulla sommità della pila e trincee di protezione, l’altro lo smontaggio meccanico ma comunque l’uso di acqua per abbattere le polveri. I problemi sono legati a tempi e burocrazie, perché il materiale richiesto da Asl e Arpal sarebbe molto corposo e se non arrivasse un ok entro mercoledì/giovedì sarebbe quasi impossibile, per le aziende demolitrici, procurarsi l’esplosivo necessario (200 chili di dinamite).
“La riunione di questa mattina – ha spiegato, senza fornire altri dettagli, al termine dell’incontro durato circa tre ore, Luciano Grasso, coordinatore del gruppo di lavoro dell’Osservatorio ambiente e salute e referente per la struttura commissariale – non ha portato a un piano definitivo, ma è l’avvio di un tavolo permanente dove, nel nome di un patto di collaborazione, si scambieranno informazioni fra aziende, enti preposti al controllo e direzione dei lavori in modo da arrivare a una soluzione di massima tutela”.
In settimana, ma il giorno non è ancora confermato, si svolgerà una nuova riunione della commissione esplosivi. Stamani si è svolta anche un’altra importante riunione: una conferenza dei servizi tra struttura commissariale e gli enti che ancora non si erano espressi sul progetto per il nuovo ponte.
IL COMMENTO
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