
Le femministe chiedono un "salario minimo europeo contro stipendi da fame", "un'educazione sessuale alle differenze e libera dagli stereotipi di genere". Al microfono in testa al corteo si alternano le attiviste: "Non vogliamo essere picchiate e uccise - dicono - ma nemmeno essere celebrate. Siamo qui per rivendicare i nostri diritti, libere di scegliere sulle nostre vite e sui nostri corpi". Contestano le politiche del governo dal disegno di legge Pillon su separazioni e affidi, alla legge Salvini su sicurezza e immigrazione, dalla cosiddetta ideologia gender al reddito di cittadinanza per come è concepito e promettono: "Contro la violenza patriarcale e razzista scioperiamo l'8 marzo e saremo in piazza ogni giorno".
IL COMMENTO
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