
Al centro di tutta la missiva la preoccupazione per i lavori nel cantiere che sta portando alla demolizione di quel che resta di ponte Morandi e poi alla ricostruzione del nuovo viadotto sulla A10. Soprattutto a preoccupare i residenti è l'ormai prossimo utilizzo dell'esplosivo (nel crono-programma dei lavori la pila 8 verrà demolita sabato 9 marzo, salvo contrattempi). "Abbiamo capito che procedere velocemente non è tutto - prosegue la lettera dei genitori -. Abbiamo sempre pensato alla ricostruzione solo, ed esclusivamente, in termini di rapidità. Adesso non è più così, siamo molto preoccupati".
Nelle parole dei firmatari della lettera tutta la paura per una "valle che lentamente si sta spegnendo" con chiusure di attività a ripetizione e un futuro che sta portando i residenti a non intravedere una via d'uscita. "Siamo sopraffatti dall’inquinamento e da una mancanza di cura per il territorio. Purtroppo non riusciamo ad immaginare un futuro roseo a portata di mano" si precisa nella lettera.
La speranza dei cittadini di quella zona della Valpolcevera è riversata nel nuovo ponte ma la paura per le conseguenze che l'attività del cantiere avrà sulla salute è altissima. E così parte un appello rivolto proprio a Bucci: "Si adoperi in tutti i modi possibili per eliminare i rischi sulla salute e sull’ambiente. Le chiediamo di non avere fretta, del resto noi non la apprezzeremo per questo. Si prenda tutto il tempo necessario per approfondire, verificare e decidere al meglio. Noi la giudicheremo se saprà fare bene le cose. La giudicheremo se sarà stato in grado di tutelare la salute dei nostri figli sopra ogni cosa".
IL COMMENTO
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