"Lo faccio per me, certo, per la mia dignità, ma anche per quella di mia figlia e di tutte le figlie d'Italia". Lo ha detto l'ex presidente della Camera Laura Boldrini a Savona, che oggi partecipa all'udienza al processo per diffamazione che vede imputato il sindaco di Pontinvrea (Savona), Matteo Camiciottoli.Il primo cittadino leghista, nel 2017 sui social propose di far scontare i domiciliari agli stupratori di Rimini "a casa della Boldrini, magari le mettono il sorriso". Una frase letta come un "augurio allo stupro" sfociata in una denuncia per diffamazione. Ieri sera Boldrini, nel corso di un incontro nel Comune di Savona sulla violenza di genere organizzato da Unione Donne in Italia, ha spiegato le ragioni della sua battaglia: "Un sindaco che arriva a fare affermazioni così aberranti ne deve rispondere, non si può pensare che uno apra bocca offendendo e umiliando altre persone. Lo faccio per me, per mia figlia e per tutte le figlie di questo Paese che hanno il diritto di vivere in un'ambiente sano in cui sono rispettate. Non si può sempre ignorare il problema o andare oltre. Io sono qui con l' intenzione di affermare i miei diritti, e porterò avanti questa battaglia".
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