cronaca

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 Demolizione e ricostruzione del ponte, danni della storica mareggiata che ha devastato le coste liguri a fine ottobre, crisi occupazionale e poi ancora il nodo legato al futuro di Banca Carige. Genova e la Liguria in questo 2019 devono affrontare una serie di sfide fondamentali per il proprio futuro.


Da un lato il tema legato a ponte Morandi e al cantiere che ha preso il via a metà dicembre che dovrà portare alla demolizione dei monconi e poi alla ricostruzione del viadotto sulla A10. Nel mezzo la sfida della ricollocazione dei dipendenti delle aziende della zona rossa che hanno dovuto chiudere le attività. A questo si aggiunge tutto il capitolo legato alla viabilità di una Valpolcevera che da quel tragico 14 agosto vive una condizione di costante difficoltà. Molto è stato fatto ma solo il nuovo ponte potrà liberare nuovamente tutta l'area. Il commissario alla ricostruzione Marco Bucci ha i tempi scanditi nella sua agenda. Prima di tutto però il sindaco-commissario è chiamato a risolvere la questione legata alle penali delle aziende nominate per la ricostruzione. Prime spine appuntite di questo inizio 2019.

Ma Genova e la Liguria non è solo il ponte. E così parte anche la corsa contro il tempo per ripristinare tutti le attività turistiche della costa danneggiate dalla mareggiata. Portofino e Rapallo sono solo due immagini simbolio di quella che è un'altra emergenza da superare in tempi stretti. Recuperare le bellezze turistiche e paesaggistiche è un'urgenza. Il rischio è perdere una mole importante di visitatori da fuori Liguria con grave conseguenza per l'intero sistema turistico regionale,  volano di sviluppo e crescita per l'intera Liguria.

E poi la crisi di Banca Carige, commissariata dalla Bce. Da un lato, nonostante le rassicurazioni, la paura dei correntisti liguri e dei posti di lavoro dei dipendenti dell'istituto bancario. Dall'altro il futuro di una banca chimata a cambiare il proprio modus operandi. Oltre a queste delicate questioni si affaccia sempre più sullo scenario della nostra regione il tema occupazionale: Qui Ticket, Piaggio Aero, la riconversione dell'Ilva, tutta l'area di crisi complessa nel savonese. E poi il commercio in crisi, in questo senso la chiusura della Rinascente rappresenta il simbolo per eccellenza, emblema di un comparto in difficoltà che passa anche dalle necessità dei piccoli negozi del centro di Genova così come del resto di tutta la Liguria.

Una Liguria chiamata a uscire dall'isolamento infrastrutturale che il crollo di ponte Morandi ha reso ancor più palese. Terzo Valico, Gronda, nuova diga foranea di Genova ma non solo. Sono opere impellenti e necessarie per la crescita dell'intero sistema Liguria. Nel Levante il nodo legato alla Pontremolese, la linea ferroviaria Parma-La Spezia che attende da decenni il completamento del raddoppio dei binari. Così come rappresenta un punto cardine la crescita e l'espansione dei traffici portuali con annesse opere e collegamenti utili a veloccizzare e rendere efficiente l'intero sistema del traffico merci che passa dagli scali portuali liguri.


A queste sfide poi si aggiunge l'urgenza della sicurezza di un territorio che troppe volte ha dovuto fare i conti con i disastri causati dalla furia del tempo. Un 2019 cruciale dunque per la Liguria là dove amministratori nazionali e locali sono chiamati a dare risposte certe e rapide a tutta la popolazione.