
Scongiurata dunque la possibilità di un contratto unico per demolire i resti del Morandi e costruire il nuovo viadotto. La mediazione del sindaco commissario Marco Bucci, che spingeva per questa soluzione, non ha avuto esito positivo dopo una giornata di incontri tra le imprese chiamate a demolire, Fagioli, Omini, Vernazza, Ipe progetti e Ireos, e la società consortile PerGenova (Salini Impregilo, Fincantieri, Italferr).
"PerGenova" avrebbe sottolineato la variabile legata all'attività di demolizione. La società consortile PerGenova, pur ribadendo l'impegno ad assumersi la piena responsabilità per la realizzazione dell'opera, non è in grado di garantire le tempistiche dei demolitori anche perché parte dei loro lavori dipende dalle necessità investigative dell'autorità giudiziaria.
"PerGenova" si impegna a ricostruire il viadotto in 12 mesi da aree libere e ricorda che il costo è quello indicato (202 milioni) a queste condizioni. Ora Bucci potrebbe fare contratti separati con clausole anti ritardo.
IL COMMENTO
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