Il marocchino, che viveva a Genova in una casa occupata abusivamente, era stato fermato ad agosto per maltrattamenti nei confronti della compagna. Ma il suo nome era stato inserito nella cosiddetta "black list" dei foreign fighters dell'Isis.
La Digos di Genova aveva trovato nel suo telefono tracce in memoria di ricerche per procedere alla costruzione di ordigni con vecchi cellulari oppure a stragi da esercitare con tir o auto rubate.
Il giudice lo ha condannato anche al risarcimento nei riguardi dello Stato di 50 mila euro. L'uomo è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari dove, secondo gli investigatori, sta continuando nella sua linea di adesione alla jihad.
IL COMMENTO
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