cronaca

2 minuti e 20 secondi di lettura
Di tutte le sciagure scatenate dal maltempo di dieci giorni fa quella dell'isolamento di Portofino è sicuramente la più famosa, insieme forse al crollo del porto di Rapallo. Non si sono perse vite, i danni al favoloso borgo sono stati limitati, ma il crak di un pezzo della strada tra Santa Margherita e la mitica piazzetta ha provocato un effetto isolamento che fa notizia in tutto im mondo perchè Portofino è Portofino.

Portofino è come dire Capri, piazza san Marco a Venezia, il Colosseo a Roma, il Battistero di Firenze, il Vesuvio a Napoli, i templi di Agrigento e non molte altre bellezze simbolo del Belpaese. E' un simbolo conosciuto ovunque, perfino copiato in cento altri paesi, con il nome o addirittura con un paesaggio ridisegnato alla stregua del nostro borgo.

Per questo motivo “salvare” Portofino è importante: si tratta della nostra carta d'identità, di quel luogo per il quale molti, alludendo a Genova, in un'epoca meno turistica di oggi, dicevano che era near portofino, vicino a Portofino. Tutti conoscevano Portofino, Genova molto meno.

I danni in Liguria sono stati tanti e solo ora li stiamo calcolando con raggelante precisione e sono tutti molto gravi e doverosamente risarcibili. Sotto un certo profilo quell'isolamento di Portofino potrebbe anche sembrare “minore”. In fondo soffriranno gli esercizi commerciali, gli alberghi, 250 residenti costretti a spostarsi via mare, e qualche boutique di grandi firme resterà chiusa perchè d'inverno i clienti che arrivano via mare non ci sono, a meno di qualche caso raro.
Ma rimettere in ordine il collegamento con Santa Margherita e ricollegare con il mondo il borgo favoloso sarebbe un segnale forte per tutti, sopratutto se ciò avviene rapidamente e non con i tempi biblici che si stanno configurando per il ponte Morandi.

Sono un paio di centinaia di metri di strada, difficili da ricostruire perchè a picco del mare, ma fondamentali. Ci vuole tanto? Questa non è un'autostrada con concessionario da punire per il cattivo mantenimento, non dipende amministrativamente neppure dai Comuni che collega. E' una strada provinciale che tocca alla Regione, visto che la provincia non esiste più. E allora più che insistere sulla operazione della strada da allargare nel Monte, dalla Ruta o da Nozarego, che si potrà anche fare, ma è solo una soluzione emergenziale, gli sforzi devono concentrarsi rapidamente sul percorso principale.

Bisogna far vedere che si reagisce subito, che non si lascia Portofino come un'isola, magari incantata, nel letargo dell'inverno.

Sarebbe un segnale forte per tutti, a incominciare per chi sotto il ponte Morandi non riesce ancora a misurare i tempi della sua attesa, tra un decreto eterno, un costruttore cinese, un condono a Ischia e Amatrice e una confusione generale. Portofino non è solo glamour. Può essere un esempio.