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Omaggio alle vittime anche dalla delegazione Ucraina
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Stretta nelle mani la maglia 'Genova nel cuore', il ct della nazionale italiana Roberto Mancini arriva nel pieno pomeriggio nella zona rossa di ponte Morandi. Insieme a lui l'intera rosa Azzurra convocata per la sfida amichevole di domani sera allo stadio Ferraris contro l'Ucraina. Lo sguardo dritto su quel che resta del viadotto della A10, crollato lo scorso 14 agosto portando via con sè la vita di 43 persone. 


"E' davvero pazzesco quello che è successo.
 Ho vissuto a Genova 15 anni e molte volte sono passato su questo ponte - dice con un flebile tono di voce il commissario tecnico. Vederlo in tv fa impressione, ma dal vero fa un effetto diverso, è ancora più impressionante.  Per me è stato un momento di fortissima emozione". Intanto i lavori nel greto del torrente Polcevera proseguono. Le ruspe portano via le macerie. 


Tutta la delegazione azzurra ha osservato un minuto di silenzio davanti alla corona di fiori appoggiata lungo la sponda sinistra del torrente. Un minuto intenso, sentito, di reale commozione. Capitan Chiellini e tutti gli altri hanno rivolto lo sguardo verso il ponte. Tra loro anche Mattia Perin e i 'genovesi' Mimmo Criscito, Gianluca Caprari e Lorenzo Tonelli. Ad accompagnarli in questa speciale visita il governatore della Liguria Giovanni Toti, l'assessore regionale allo Sport Ilaria Cavo e il consigliere comunale con delega allo Sport Stefano Anzalone.
   

Poco prima anche la delegazione Ucraina ha voluto rendere omaggio alle 43 vittime di Ponte Morandi. Una sosta inaspettata e imprevista ma fortemente voluta da Andriy Shevchenko. "Otto anni in Italia non si dimenticano - ha detto l'ex bomber del Milan e oggi commissario tecnico dell'Ucraina -. Questo è il mio secondo paese, ha lasciato un segno importante nella mia carriera e nella mia vita. Sono sempre vicino al popolo italiano. Non esistono frontiere davanti a una cosa così terribile".

Insieme a lui anche il vice allenatore Mauro Tassotti che con la maglia del Milan è venuto decine e decine di volte a Genova per affrontare con i rossoneri Genoa e Samp: "Fino a quando non si arriva qui sul ponte non ci si rende conto della tragedia, dei morti. Una struttura così grande crollata per l’incuria fa impressione. La scelta di essere qui? Volevamo portare la nostra solidarietà alla gente di Genova per una tragedia così grande. Questa è una tragedia per Genova e per l’Italia, speriamo che chi deve controllare abbia drizzato le antenne, non si può morire così" ha concluso Tassoti.