cronaca

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 "Due città separate dal fiume", questa è l'immagine di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. E due tipi di vita e problematiche totalmente diversi tra Levante e Ponente. Dal punto di vista del commercio, sono tante le attività in difficoltà anche a causa dei numerosi ritardi della merce. "Per il traffico sono state costrette ad anticipare gli orari di apertura, a far arrivare prima i tir, altrimenti non riuscivano ad avere la merce in tempo e soddisfare la clientela, con un aggravio dei costi, straordinari per i dipendenti e consegne speciali", racconta Enzo Greco, presidente del Civ ViviCertosa.

Ma la tragedia ha comunque colpito tutti quanti. "La zona di Levante è la zona turistica della città e quindi chi viene da Ponente o dall'interno come da Certosa a Bolzaneto, magari prima qualche passo a Levante per passare le domeniche lo faceva. Sicuramente adesso la situazione è più difficile perché la città è completamente spaccata in due", spiega Massimiliano Spigno, presidente Confesercenti Genova, che ha una attività a Nervi.

Seppur spaccata in due, però, c'è un ponte virtuale, un'unione a legare le due zone. "Cercare di tirarci su non soltanto commercialmente ma anche per la città stessa".