Dopo 23 giorni di lavoro la procura di Genova ha finalmente formalizzato accuse e accusati del crollo di ponte Morandi: si tratta di venti persone che sono state iscritte nel registro degli indagati, i cui nomi sono rigorosamente secretati fino a quando non saranno state tutte informate, e due aziende, la società Autostrade (concessionaria del tratto crollato) e la Spea Engeneering, la società che nel gruppo si occupa dei controlli manutentivi. Tutti gli indagati sono accusati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti; le società sono invece sotto inchiesta per omicidio colposo plurimo e mancato rispetto della normativa anti infortunistica. E' il primo passo formale del procuratore Cozzi che, dopo una laboriosa indagine, è riuscito a circoscrivere i nomi di quelli che, sulla carta, possono avere un maggiore coinvolgimento e quindi una maggiore responsabilità, sul drammatico incidente.
Sulla vicenda è tornato anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte: "Non faremo sconti a un concessionario dopo una simile tragedia. Non posso dire oggi che si va verso la nazionalizzazione. A noi interessa tutelare a pieno il patrimonio dello Stato e avere massime garanzie di tutela di incolumità dei cittadini. Se questo avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara con condizioni contrattuali diverse lo vedremo".
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