
Per questo motivo ha preso il via P.R.E.S.T.O, la campagna informativa regionale per aumentare la conoscenza nella popolazione dei sintomi dell'ictus e favorire così un accesso più tempestivo ai Pronto Soccorso. "Abbiamo chiamato così la campagna oltre che per sottolineare che non si deve perdere tempo - spiega Massimo Del Sette, direttore di Neurologia al Galliera e presidente di Alice onlus - anche perché ogni lettera suggerisce un sintomo".
Dunque, P come perdere forza a un braccio o a una gamba, R riduzione della vista, E come espressione verbale, ovvero difficoltà nel parlare, e la S per il sorriso che mostra se la bocca è diritta o abbassata da un lato. La T sta per non perdere tempo e la O per ospedale "dove - ha detto Del Sette - bisogna recarsi immediatamente".
La Liguria è prima in Italia per numero di trattamenti effettuati nell'ictus ischemico, rapportato alla popolazione ma solo il 50% dei pazienti che potrebbero essere trattati viene in effetti sottoposto alle terapie tempestive. "L'educazione sanitaria è fondamentale - ha detto la vicepresidente della Regione, Sonia Viale - perché intervenire nelle prime ore significa poter comunque superare la malattia in modo autonomo e indipendente, proseguendo una vita normale. In Liguria abbiamo una rete molto attrezzata con otto centri ictus, posizionati in luoghi strategici attrezzati per questo tipo di patologie e l'hub regionale del Policlinico San Martino".
IL COMMENTO
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