curiosità

Impegnati a difendere la genuinità del prodotto d'alta Valpolcevera
1 minuto e 12 secondi di lettura
L'obiettivo è quello di assumenre un impegno in difesa della salvaguardia del salame di Sant'Olcese. Il rito, a metà tra storia e folclore, orma da qualche anno va in scena all'interno dell'oratorio di Sant'Olcese. L'ideatore è il marchese Andrea Pedemonte Cabella titolare di uno dei due negozi paesani rimasti in attività.

Ogni stagione la lista dei partecipanti che si devono presentare alla cerimonia rigorosamente in abito scuro, cravatta e calzini rossi aumenta per numero e celebrità. 

Dopo la proclamazione 2017 che ha riguardato tra gli altri anche Edoardo Rixi, quest'anno il coltello del maiale è stato appoggiato sulla spalla anche del sindaco di Genova, Marco Bucci:
 "Un rito che va conservato. I vegetariani? Molti sono amici personali, capiranno l'importanza di questa manifestazione. Problemi con la cravatta rossa? No, vado d'accordo con tutti i colori".

Tutto proceduto da corteo e proseguito con i canti dell'organo. A chi ha avuto meriti specifici tocca pure il bastone del mandriano, strumento da usare per colpire i nemici della tradizione. 

Oltre al sindaco di Genova, la lista 2018 ha riguardato anche Alberto Banchero, il marchese Francesco Maria Gavotti, Alessandro Giglio, Gianmarco Montanari, Agostino Passadore, Luigi Radif, Cristina Santagata o il marchese Orso Serra.

Poveri pochi? La risposta di Andrea Pedemonte Cabella è quella di ogni anno: “Certamente, molti patrizi. Ma persone che non rinunciano alla solidarietà con conclusione di giornata all'insegna di una cena benefica”.