cronaca

Ma Polstrada assicura: "Continuano i controlli"
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Tutti i tutor vanno spenti. È il clamoroso epilogo della vicenda giudiziaria che ha visto protagonista la società Autostrade, costretta dalla Corte d'appello di Roma a spegnere i sistemi di rilevamento della società perché, secondo i giudici, sarebbe stato violato il brevetto. Il 28 maggio la stessa corte ha rigettato l'istanza di Autostrade che chiedeva di poterli mantenere in funzione per garantire la sicurezza, in attesa della sentenza definitiva. 

Il sistema Tutor, che rileva la velocità media in un dato tratto, è presente in Liguria sull'intero tracciato della della A26 (Voltri-Gravellona Toce) e in tratti della A7 (tra Bolzaneto e Serravalle Scrivia) e A10 (tra Celle e Albisola). E su queste tratte, considerate ad alto rischio di incidenti, è già scattato l'allarme sicurezza. Un sistema analogo è presente anche sulla A6 Savona-Torino, che però non è gestita da Autostrade per l'Italia. 

Per ora, però, è ufficiale: in autostrada stop al tutor. Polizia Stradale e Autostrade per l'Italia precisano che "continueranno, ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada". Tradotto: torneranno i vecchi autovelox. Ma Polstrada e Autostrade sono al lavoro per attivare un nuovo sistema sperimentale.

Secondo la Corte, Autostrade per l'Italia non ha alcun obbligo di installare sistemi di rilevazione della velocità ed è per questo che i magistrati non hanno ritenuto Autostrade per l'Italia legittimata ad ottenere la sospensione dell'esecuzione della sentenza del 10 aprile scorso. "La tutela della sicurezza stradale - sottolineano la Società e Polstrada - è in capo alle istituzioni preposte. Polizia Stradale ed Autostrade per l'Italia stanno lavorando per l'attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICVe PM, approvato con provvedimento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti numero 3338 del 31 maggio 2017".