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Anche quest'anno successo per l'Iniziativa
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Pronti, ai posti, via: ma questa non è una gara come le altre. Si spalancano le porte della Casa circondariale di Marassi, per una corsa in città. Un respiro di libertà per una quarantina di detenuti accompagnati dai podisti della Lega Atletica dell’Uisp genovese.  “L’obbiettivo è molto semplice, noi riusciamo attraverso lo sport a offrire spazi di libertà poiché il corpo si muove libero. Riusciamo a farlo con i nostri operatori offrendo un po’ di benessere anche all’interno delle strutture carcerarie e qui in Liguria anche a Imperia, Sanremo e La Spezia”, ha detto il presidente nazionale UISP Vincenzo Manco.

Appuntamento attesissimo quello di “Vivicittà-Porte Aperte”, giunto alla sua settima edizione. 2 km di corsa tra dentro e fuori le mura, scortati dalle moto della polizia penitenziaria, ma soprattutto dal tifo dei compagni in cella. Nel frattempo, una partita di calcio nel campo all’interno contro una squadra esterna.

“Mi sono piaciute molto le parole del presidente del CONI, Antonio Micillo, ovvero che lui e la città siano aperti ad incontrare il carcere. Lo sport, con le sue regole, per noi è un importante strumento rieducativo”, ha detto Maria Milano, Direttore della casa circondariale di Marassi.

Eventi come questo fanno da ponte con la città e l’interno del carcere, oltre a offrire un momento di svago per i detenuti. E uno di loro mostra una maglietta che ha realizzato apposta per l’occasione con dietro scritto “Se leggi quello che c’è scritto significa che stai andando a 200 km/h”.  “Lo sport è importante sempre e credo che far correre anche loro sia un modo per simboleggiare che lo sport sia e debba essere un motivo di inclusione sociale”, ha detto l’Assessore allo Sport della Regione Liguria Ilaria Cavo.