"Contrasteremo ogni ipotesi che metta in discussione la continuità contrattuale. L'assemblea chiede il rispetto degli accordi sottoscritti in questi anni dai lavoratori e si dichiara, fin da subito, pronta a difenderli con azioni di lotta". Si legge nel documento con cui si sono espressi i lavoratori dell'Ilva di Genova, convocati dalla rsu a maggioranza Fiom, mentre a Roma prosegue la trattativa fiume tra Governo, sindacati e Mittal con l'inizio dei tavoli focalizzati sugli organici aziendali. Dunque lavoratori pronti a scendere di nuovo in piazza. Il Governo, per quanto in scadenza di mandato, avrebbe intenzione di chiudere la partita entro il 30 aprile, e secondo alcune indiscrezioni sarebbe disposto a bypassare l'accordo coi sindacati. "L'assemblea - prosegue il documento firmato dai lavoratori - ribadisce a chi ci rappresenta sindacalmente di non firmare accordi che cancellino le conquiste degli anni precedenti".
Dunque lavoratori pronti a scendere di nuovo in piazza. E l'assemblea convocata a Cornigliano è un segnale, tanto al Governo quanto alle segreterie nazionali che hanno in mano il negoziato. "Questa trattativa è surreale - ha detto Armando Palombo, delegato Fiom Cgil -, forse si arriverà ad assumere 10 mila lavoratori. con accordi coperti ancora dal segreto. Pare che il Governo abbia agito in deroga, e se è così dovrà renderne conto all'intera nazione. Chi compra compra tutto, e su questo non ci sarà alcuno sconto".
Intanto a Roma i segretari genovesi di Fiom, Fim e Uilm - rispettivamente Manganaro, Vella e Apa - sono presenti al tavolo in maniera unitaria, nonostante la spaccatura a livello locale. "L'assemblea è legittima, ma noi scegliamo un percorso diverso - interviene Alessandro Vella - C'è una trattativa che dura da tempo, dividersi non aiuta i lavoratori. Valuteremo nel merito se ci sono le condizioni per trovare un accordo, ci sono state piccole aperture ma siamo ancora in una situazione di stallo".
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