cronaca

Aveva due gemelli con un terzo tunisino. L'ultimo "marito" verrà rimpatriato
1 minuto e 31 secondi di lettura
 Si erano sposati a Sanremo, ma le nozze erano finte: sono stati scoperti dalla polizia un'italiana residente a Sanremo, ma ufficialmente sposata a Nizza, e un cittadino tunisino irregolare sul nostro territorio alla ricerca di un permesso di soggiorno.

Una storia che ricorda quelle americane dove sono frequenti i casi di matrimonio contratto per ottenere la carta verde. Hanno catturato, però, l'attenzione delle forze dell'ordine, che, con l'aiuto dei colleghi francesi, hanno smascherato i due novelli sposi.

La 33enne è stata denunciata dalla polizia per bigamia e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il 14 febbraio scorso a Sanremo la donna si è sposata col 27enne tunisino. Secondo gli inquirenti, il matrimonio era stato celebrato solo per far ottenere a quest'ultimo il permesso di soggiorno in Italia. L'indagine ha avuto inizio quando la donna si è recata in commissariato con il marito per avviare le pratiche di regolarizzazione dell'uomo in Italia.

La donna, tuttavia, risultava essere iscritta all'anagrafe degli italiani all'estero (Aire) perché residente appunto a Nizza. I poliziotti hanno contattato le autorità francesi dalle quali hanno appreso che la donna era già sposata con un tunisino di 30 anni a Nizza. E' anche risultato che prima ancora del matrimonio francese la donna aveva avuto due gemelli in Italia con un terzo tunisino, con il quale non era sposata ma convivente.

Il maghrebino tentò all'epoca di ottenere il permesso di soggiorno nel nostro Paese proprio a fronte della paternità ma il Tribunale dei Minori di Genova, capendo che i due figli erano stati concepiti con l'intento di ottenere la cittadinanza italiana, gli tolse la patria potestà. Una volta terminati gli accertamenti, gli agenti del commissariato di Sanremo hanno denunciato la donna e espulso il tunisino che, visti i precedenti per droga, rapina, furto, resistenza, ricettazione e altri reati, è stato trasferito in Tunisia.