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Sindaco e governatore alla cerimonia di commemorazione
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 Qualche fischio ma anche applausi per il sindaco di Genova Marco Bucci e per il governatore della Liguria Giovanni Toti intervenuti in piazza Matteotti a Genova per la cerimonia ufficiale di commemorazione del 25 aprile.

Dopo la contestazione al sindaco Bucci ad alzare la voce è stato Massimo Bisca, presidente dell'Anpi: "Ci siamo battuti per chi c'era, per chi non c'era e per chi era contro di noi. Questa è la lotta del 25 aprile, la democrazia è questo. In quei nomi che hanno firmato la resa non c'era solo Scappini, c'erano liberali, democristiani. Questa è la forza dei partigiani: l'unità, non la divisione". 

Dalla piazza, gremita anche di striscioni dell'Anpi, dei sindacati, dei comunisti, qualcuno ha interrotto brevemente il discorso del sindaco di centrodestra che ha invitato tutti a festeggiare la Liberazione, "anche gli assenti", e ha ricordato i valori che sono alla base della democrazia. Il governatore Toti ha fatto gli auguri all'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano oggi sofferente e la piazza ha risposto con un applauso.

Toti ha detto di "essere presente anche per convinzione personale oltre che per dovere istituzionale perchè mi riconosco nell'atto fondativo della nostra Repubblica e della nostra Costituzione. Ricordiamo chi ha combattuto ed è morto o comunque ha sofferto per regalarci quell'ordinamento che mi consente di fare il presidente di regione liberamente eletto".

Sui fischi, il sindaco Bucci ha detto che "non sono stati quelli dell'Anpi. Ho un ottimo rapporto con le persone dell' Anpi, ci parliamo quasi quotidianamente con il presidente. Non c'entrano i colori, qui si tratta di inciviltà di chi deve comportarsi in modo diverso. Impareranno anche loro col tempo che la civiltà chiede rispetto. Abbiamo il dovere di ricordare il 25 aprile - ha aggiunto il sindaco -. E' un monito per noi oggi per combattere le battaglie presenti, quelle per il lavoro, l'educazione, per il diritto allo studio e il diritto di avere sempre maggiori conoscenze".

"Il bello del 25 aprile e di quello che ne è seguito, il bello della democrazia è che io posso stare a parlare e voi potete stare lì a fischiarmi ma non succede niente. Ci ritroviamo subito dopo, almeno con tutti coloro che credono in quella carta costituzionale per cui le persone che oggi onoriamo hanno combattuto", ha commentato il presidente Toti.

"E' giusto ricordare che oggi i festeggiati sono soprattutto quei cittadini che lavorano per la cosa pubblica, che fanno con onore e con rispetto il proprio lavoro: le forze dell'ordine che sono qua anche oggi a proteggerci, i magistrati dei tribunali, i funzionari pubblici che mantengono vivo con il loro agire quotidiano il senso della Liberazione che stiamo festeggiando - ha detto ancora Toti -. Oggi noi occupiamo delle cariche pro tempore grazie a quelli che hanno combattuto tanti anni fa".

"Noi - ha aggiunto - celebriamo questa giornata ogni mattina con dei comportamenti anche banali ma che sono il sale della libertà che ci è stata data. Quando comprate un giornale della libera stampa, quando sullo smartphone accedete a un sito internet per prendere informazioni, quando discutete con i vostri amici di politica avendo idee diverse, celebrate la libertà per cui tanti anni fa si è combattuto". Il governatore ha citato Calamandrei: "la libertà è come l'aria ci si accorge di quanto è preziosa quando comincia a mancare. Compito di tutti noi è difendere la libertà", ha detto.