politica

Disponibili a un confronto pragmatico
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Da questa situazione si esce con senso di responsabilità, comprendendo, da questo punto di vista che siamo, come ha ricordato il Capo dello Stato, all’interno della Costituzione che definisce la nostra una Repubblica parlamentare. Bisogna ricondurre la discussione, al di là delle dichiarazioni pubbliche, alla centralità del Parlamento e qui verificare quali siano le condizioni per la formazione di un nuovo governo.


Il presidente Mattarella gode della nostra piena fiducia ed è l’unico ad avere il quadro completo delle determinazioni dei gruppi parlamentari. Valuterà lui quale sia la scelta migliore. Intanto noi registriamo con preoccupazione lo stallo che si è verificato, anche in ragione della crisi siriana.

Per quanto riguarda il Pd è in una situazione paradossale. Il responsabile della più grave sconfitta della sinistra italiana si è dimesso per finta, ma resta l’azionista di riferimento del partito. La riunione negli uffici privati, in via Veneto, del senatore Marcucci, è la rappresentazione plastica di chi comanda.

Noi di Leu abbiamo detto, sin dalla campagna elettorale, che siamo disponibili a un confronto programmatico, a partire dai nostri temi. Ad esempio il lavoro. Con un unico confine non oltrepassabile: un’alleanza organica con il centrodestra. Rimaniamo coerenti con quell’impostazione.

In passato è stato utilizzato lo strumento del mandato esplorativo. Ma oggi i nodi politici non li può risolvere un mandato esplorativo, soprattutto dopo che la situazione si è ancora di più ingarbugliata nelle ultime ore, prevalendo l’interesse di parte e l’egoismo dei leader.

Per tutte queste ragioni noi stiamo giocando a carte scoperte, consci dei numeri che abbiamo in Parlamento. Ci adoperiamo con responsabilità per stemperare i toni del dibattito.