cronaca

"Non siamo viziati": i genitori minacciano rinunce in massa
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 "Capricci? Non credo che siano viziate le mamme scontente se i loro figli si trovano nel piatto pesce cinese. Siamo a Genova, la giunta aveva garantito prodotti a chilometro zero. Per 93 milioni di euro, perché non chiedere di più?".

La rete dei genitori che controllano le mense scolastiche non ci sta e dopo la porta chiusa da Bucci - il sindaco ha promesso di valutare le osservazioni delle commissioni, ma ha negato di sospendere il bando - minaccia disdette di massa e pasti portati da casa. "Nessuno sciopero del panino - dice Sabina Calogero, portavoce delle famiglie - semplicemente le persone scontente vorranno uscire dal servizio, disdire il contratto con la mensa e portare il pasto da casa".

Nel mirino di mamme e papà arrabbiati col Comune ci sono i criteri di assegnazione dei punteggi del nuovo bando con cui verrà affidato il servizio di ristorazione scolastica nei prossimi cinque anni per un valore di circa 93 milioni. "Ci sono voci che prevedono punteggi elevati in base a giudizi troppo discrezionali - spiega Calogero - mentre i punteggi che garantiscono la qualità dei prodotti si sono abbassati. Un esempio su tutti? La pasta biologica". In pratica, dice la portavoce, "questo bando sarà in assoluta continuità col precedente con un lieve peggioramento. E questo nonostante aumentino tempi e costi dell'appalto. Chi decide che noi dobbiamo dare tutti questi soldi, senza che ci venga garantita la qualità?".

Insomma, tra Tursi e genitori è scontro aperto. E la tregua non sembra alla portata. Per fare le sue osservazioni, la Rete Commissioni Mensa avrà appena un giorno. "Sarà impossibile mettere tutti d'accordo. Dobbiamo capire se sia materialmente possibile intervenire perché, se non ci sono le condizioni legali e amministrative è inutile fare delle proposte", spiega Calogero. E se sarà ancora fumata nera, via libera ai panini da casa. "