porti e logistica

Blocco totale dei treni tra ghiaccio e vuoti di comunicazione
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"Sul tabellone c'è scritto che il treno per Roma partirà fra un po' di minuti, calcolando il ritardo...". "Ma no signora, i tabelloni sono per finta". "Ma scusi, è uscito anche un po' di sole, il ghiaccio non c'è più". E vaglielo a spiegare ai pendolari e viaggiatori occasionali che il ghiaccio non c’è ma i treni non ci sono lo stesso, neppure loro. Stazione di Genova Brignole, scene di ordinaria rassegnazione da parte di chi viaggia e che si è trovato di fronte al blocco totale dei treni.

Dall'alba in tutta la Liguria ne hanno circolato tanti che bastano le dita di una mano. "Difficili condizioni meteo" dicono gli annunci. L’ufficio stampa conferma: tutto fermo da Genova a Milano, Torino, Savona e sulla La Spezia - Parma. Sono gelati i fili della linea elettrica e "non appena la scongelano si ghiaccia di nuovo", spiegano. Mandano anche un video per dimostrare che è vero quello che dicono. Eppure caspita, dalla Spezia a Genova Brignole già all’alba si è ben sopra i 4 gradi, perché non fare un servizio navetta avanti e indietro almeno su questa tratta? Perché trincerarsi dietro un 'tutto ghiacciato'? I misteri di Trenitalia.

Eppure al mattino erano partiti alcuni treni per Genova: si fermavano uno dopo l’altro, a Santa Margherita Ligure (era diretto a Milano), uno a Recco, uno a Quarto, uno a Nervi. I controllori, dopo anche un’ora di attesa, consigliano di scendere a prendere il bus. In altri casi fanno scendere tutti "perché il treno non ripartirà". Un treno passa in direzione opposta e raccoglie tutti i pendolari sparsi nelle stazioni intermedie, che se ne tornano indietro "perché la stazione di Brignole è chiusa".

A metà giornata alla stazione Brignole i tabelloni informativi sembrano in un campo di guerra: ore e ore di ritardo, che espresse in minuti fanno ancora più impressione: 200, 185, 230 e così via. Le persone assiepate sotto sembra che guardino le corse dei cavalli. Naso all’insù, ma qui non c’è nulla da vincere, si perdono solo ore e ore di tempo.

Nella sala informazioni c’è il riscaldamento e si sta tutti vicini, mentre la luce del sole si fa più intensa e colora la scena. Alcuni addetti alle informazioni rispondono con la pazienza dei santi alle mille domande dei viaggiatori. Sembra la Lotteria: Milano? Per Torino? Io devo andare a Roma, e domani sarà così? Valanghe di domande.

"Ascoltate solo gli annunci sonori" dice un affabile addetto, “non fate caso ai tabelloni che sono andati in tilt. Qualcosa partirà per il Levante ma non si sa quando”. Ma perché non li spegnete i tabelloni, allora, che la gente poi ci crede? Nella sala informazioni passa un’altra addetta e grida: “Torino, Milano!”: sembra che richiami le mucche in stalla invece, nell’epoca della tecnologia all’estrema potenza sta chiamando a voce i passeggeri per dirgli dove devono andare a prendere il treno.

L’eroe della giornata alla fine sarà un "trenino strano a diesel che non siete abituati a vedere", spiega un addetto alle informazioni. Lui, con il suo rumore molesto e il suo fumo nero, carica a bordo chi ci sta e parte per Torino. Se ne frega lui, della linea elettrica ghiacciata. Sgangherato simbolo di in sistema ferroviario che fa acqua ogni giorno, e ghiaccio nelle allerte.

Alla Spezia nessuno si è premurato di interrompere gli annunci prestabiliti, quindi sembra che tutto sia normale. Una voce umana annuncia che partirà un treno al binario 5, verso Sestri Levante, e tutti a correre lì Appena arrivati, no, anzi, binario 1. Poi no, è soppresso. Lacune enormi, di comunicazione, che nulla hanno a che fare con il ghiaccio e la neve.

Dopodomani si vota, chissà che cosa potrebbero venire a promettere i candidati a questa gente
che per ore e ore non ha visto un treno circolare “per il ghiaccio, perché anche dove non c’è ghiaccio non ci sono più treni perché sono tutti bloccati altrove”, eccetera, eccetera.