cronaca

Il Tar revoca le misura di aiuto
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Dopo aver partecipato a una rivolta per avere i soldi della "paghetta" dal Centro di accoglienza con aggressione verso un altro ospite straniero, un migrante richiedente protezione internazionale si è visto confermare dal Tar della Liguria la revoca delle misure di accoglienza. Nello stesso tempo, però, il Tar ha trasmesso copia della sentenza alla Procura spezzina rilevando "come dalle dichiarazioni dei richiedenti protezione possano emergere ipotesi di reato a carico dei gestori del Centro quali peculato e appropriazione indebita".


Il provvedimento di revoca dell'accoglienza allo straniero che aveva presentato ricorso è stato originato da una protesta collettiva dei migranti accolti in un Cas della Spezia. "I migranti, lamentando la mancata esatta corresponsione del pocket money, si rifiutavano di ritirare una somma inferiore, inscenando una protesta culminata in una colluttazione quando un ospite della struttura ha accettato una somma inferiore a quanto dovuto", è la ricostruzione del Tar nelle motivazioni della sentenza.



"Alcuni degli altri ospiti lo hanno trattenuto, con conseguente avvio di una colluttazione che ha richiesto l'intervento delle forze di polizia. L'esatta dinamica della vicenda è ricostruibile dalla denuncia della Questura della Spezia", scrive il Tar. "La ricostruzione è confermata - aggiunge il Tar -, sia dalle querele sporte dagli operatori del Cas, sia dalle dichiarazioni rese dai migranti, i quali, pur con attendibilità limitata per effetto dell'intento di sminuire la propria responsabilità, ammettono concordemente il tentativo fisico di impedire all'ospite del centro di ritirare il pocket money, e la conseguente colluttazione e il ferimento dello straniero".