cronaca

Piciocchi: "Rincari diluiti". Terrile (Pd): "Troppo ottimista"
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Il Comune di Genova fa atto di fede nella riapertura di Scarpino e rinuncia ai maxi aumenti sulla Tari, la tassa sui rifiuti. È l'indicazione che arriva dalle commissioni consiliari Bilancio e Affari istituzionali a Tursi, con l'assessore Pietro Piciocchi che ha risposto alle critiche dell'opposizione: "Se ci saranno aumenti saranno nell'ordine di poche decine di euro".

Nel 2018 la ripartizione dei costi sarà quella già applicata negli anni precedenti e pari al 56% per le utenze domestiche e al 44% per le utenze non domestiche: il gettito atteso da Tursi è di 132,9 milioni di euro, invariato rispetto all'anno scorso. Ma a fronte degli sgravi da 50 euro all'anno per famiglie con tre o più figli (ma uno dovrà nascere nel 2018), o per i cittadini che effettuano compostaggio domestico e conferiscono alle isole ecologiche rifiuti destinati al riciclo, ci saranno piccoli aumenti per i nuclei familiari ridotti e per le grandi metrature, o per attività come le carrozzerie.

"Siamo riusciti a sterilizzare l'aumento della Tari, quando ci siamo insediati avevamo la prospettiva di 21 punti in più in due anni", spiega Piciocchi che chiarisce come i rincari saranno azzerati diluendo i costi supplementari per la gestione dei rifiuti (circa 11 milioni) sui prossimi anni. "Contiamo di andare nel frattempo verso una normalizzazione", afferma Piciocchi. Perché il Comune mette in conto che Amiu riesca a recuperare produttività incrementando la differenziata, attuando una spending review aziendale e soprattutto riaprendo la discarica di Scarpino, chiusa dal 2014.

Su questo aspetto il capogruppo del Pd, Alessandro Terrile, storce il naso. "La stima di riapertura è ottimistica - afferma - a oggi, in base al piano industriale di Amiu, non sappiamo quanti e quali rifiuti saranno conferiti a Scarpino". "Apprezziamo gli sforzi dell'amministrazione per contenere le tariffe - osserva Massimiliano Spigno, presidente di Confesercenti Genova - ma alcune categorie restano penalizzate dalla Tari: pensiamo a ristoranti, bar e fiorai, per i quali è necessario prevedere degli interventi, anche al di là dell'imposta stessa sui rifiuti, per alleviare il carico fiscale".

L'applicazione della tassa sui rifiuti dovrà avere il via libera del consiglio comunale a fine mese, in corrispondenza del voto sul bilancio. Anche la delibera di giunta su Imu e Tasi per il 2018, licenziata dalle commissioni, non andrà in votazione prima del 20 febbraio. Come anticipato nei giorni scorsi, nessun aumento complessivo. Tra gli sgravi, aliquote ridotte per chi investe sulle aree della Fiera, per lanciare il progetto "waterfront di levante", per chi riqualifica immobili nel centro storico, per gli over 70 proprietari di immobili di lusso (classe A1) ma con reddito annuo sotto i 30 mila euro. Sconti anche per le start-up innovative e i capannoni industriali.