cronaca

Tre miliardi di vecchie lire per finire nelle transenne
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Tre miliardi di lire. È la cifra spesa per realizzare i 150 metri di strada che da via Monaco Simone, ad Apparizione, portano alla 'barricata' di via Shelley. Da quasi vent'anni - era il 1999 - le transenne poste dal consorzio dei privati impediscono di scendere verso la valletta del rio Penego. Doveva essere il primo lotto del nuovo collegamento verso corso Europa, fondamentale per sgravare via Tanini e Borgoratti dal traffico del quartiere. Ma grazie a un mix perfetto di ricorsi, sentenze, ripicche politiche e manovre speculative, è tutto rigorosamente fermo.

"Due settimane fa abbiamo avuto un incontro con gli assessori Fanghella e Balleari per trovare una soluzione - spiega il presidente del municipio, Francescantonio Carleo, che ha assistito alla genesi del pasticcio - Anzitutto bisogna risolvere il problema della tombinatura che è esplosa nel 2011. Se il consorzio dei condomini nella parte bassa ci concederà il transito, forse arriveremo a una soluzione".

Il progetto della nuova strada sul rio Penego, che darebbe sfogo a tutta Apparizione, c'era già, ma le dimissioni retroattive del commissario ad acta nel 2011 lo hanno invalidato poco prima che partissero i lavori. Dopo l'alluvione, però, il piano di bacino non permette più di coprire il corso d'acqua.

E così il costo dell'opera è lievitato a 8 milioni, perché l'ultimo tratto, all'altezza del distributore in corso Europa, dovrà correre in sopraelevata lungo il versante. Un aggravio in termini di costi e impatto urbanistico che poteva essere evitato muovendosi per tempo. L'asse viario è collegato a una lottizzazione che prevede la costruzione (contestatissima) di cinque nuove palazzine, ma, come ha detto lo stesso Consiglio di Stato, il Comune è obbligato a farsene carico a prescindere dalla realizzazione degli edifici. 

"Genova è così, trent'anni fa non avremmo avuto questi problemi - attacca ancora Carleo - Qui ci sono di mezzo la politica, i comitati, l'ambiente. Le cooperative non hanno potuto costruire perché non erano rosse, non erano di parte. Io sono stato presidente, sono passato all'opposizione e ora sono di nuovo presidente. Ho fatto carriera ed è ancora tutto uguale. Tutto perché siamo incapaci di decidere".