cronaca

Cerimonie all'Ilva e in via Fracchia
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 Trentanove anni fa il sindacalista della Cgil Guido Rossa venne ucciso dalle Brigate Rosse in via Fracchia a Genova. Era il 24 gennaio 1979. Trentanove anni dopo Genova ricorda quella tragica vicenda che coinvolse la città, l'Ilva (allora Italsider) e tutta la nazione.


All’Officina centrale dell’Ilva di Cornigliano al via la commemorazione in ricordo della figura dello storico sindacalista. Tra i presenti anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e i trappresentatnti sindacali. 
Ai giardini di via Fracchia ci sarà invece la deposizione di una corona al cippo dove Rossa venne ucciso dalle Br. Alla Camera del lavoro di via san Giovanni d'Acri sarà il segretario Firpo e il presidente emerito di Anpi Smuraglia a celebrare la ricorrenza insieme a diversi studenti di alcune scuole genovesi.  



Un ricordo particolare di Guido Rossa arriva dal primo cittadino di Genova Marco Bucci: "Lui era un alpinista e sono sicuro di avrelo incontrato nel 1977 in montagna. Quando è stato ucciso ero militare in marina e ricordo bene il giorno del funerale. Ero molto orgoglioso di essere genovese. Guido Rossa ha lanciato un segnale importante per Genova e per tutta l'Italia: bisogna rispettare la costitruzione, le leggi e bisogna rispettare i propri ideali e di fronte a questi aspetti non ci sono compromessi possibili". Ma il sindaco parla anche dela situazione legata al lavoro: "Questo per Genova è l'obiettivo numero uno. Rossa ha dedicatio la sua vita al lavoro e oggi noi dobbiamo fare di tutto per creare nuove opportunità per tutti i cittadini genovesi".


Alla cerimonia nall'Officina centrale dell'Ilva è presente anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha ricordato: "Guido Rossa è stato un sindacalista che si è battutto per la difesa del lavoro, per la continuità produttiva e in particolare per il polo genovese. E poi siamo qui per richiamarlo anche come esempio di eroe democratico. Il fronte che si contrappose al terrorismo era l'erede naturale di quello che costruì la democrazia in questo paese. Oggi questo fronte deve trovare, in forme nuove e diverse, una sua vitalità". 


"Era un militante dela Fiom, iscritto al Partito Comunista. E' stata una figura importante per questa fabbrica che ha cercato di difendere in tutti i modi - così il sgretario genovese della Fiom Cgil Bruno Manganaro -.Questa fabbrica ha avuto un passato importante e deve avere un futuro con piena la occupazione. Rossa ha dato la vita per difendere il lavoro, la forza sindacale e la democrazia. Insieme a lui ricordiamo l'importanza della classe operaia in Italia e in tutto il mondo" conclude Manganaro.