Il consiglio regionale ha approvato coi 16 voti della maggioranza (14 i voti contrari) il piano socio sanitario 2017-2019 al termine di una seduta fiume durata oltre 11 ore. “Un bel regalo per la Liguria questo Natale. Abbiamo approvato il piano socio sanitario della regione: cure più efficaci, maggiore assistenza domiciliare per i pazienti, nuovi pronto soccorso, minori costi per il contribuente. Così sotto l’albero comincia una Liguria migliore”, ha commentato in un post sulla sua pagina Facebook il presidente Giovanni Toti.
Critiche le opposizioni che parlano di provvedimento astratto che non risolve i problemi della sanità ligure e che apre le porte alla privatizzazione di diverse strutture, in particolare nel Ponente e Genova dove è in programma la costruzione di un nuovo ospedale sulla collina degli Erzelli.
CHE COSA PREVEDE IN SINTESI
Riorganizzazione della rete ospedaliera
- Mantenimento di tutti gli 11 ospedali presenti sul territorio e loro potenziamento
- Riapertura Pronto Soccorso negli ospedali di Cairo M., Albenga, Bordighera (con l’impegno alla valutazione circa la trasformazione del punto di primo intervento di Rapallo in Pronto soccorso, ove si verifichino le condizioni di sostenibilità)
- Mantenimento DEA II livello ospedale Santa Corona di Pietra Ligure
- Area metropolitana genovese, realizzazione ospedale del Ponente agli Erzelli
- percorsi di dimissione protetta
- sistema di valutazione della persona non autosufficiente e del suo fabbisogno assistenziale con criteri omogenei in tutto il territorio
- coinvolgimento dei medici di medicina generale (accordo per la gestione delle cronicità), dei pediatri di libera scelta, della rete delle farmacie territoriali
- implementazione nuovo sistema unico di prenotazione Cup regionale
- implementazione attività ambulatoriale e territoriale
- potenziamento reparti a bassa e media intensità
Azzeramento del disavanzo e raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2020: partendo dai 94 milioni di perdite nel 2015 il documento prevede una riduzione a 64 milioni nel 2017, a 49 milioni nel 2018 (pari a 45 milioni) fino a 34 milioni nel 2019 (60 milioni).
Efficientamento - migliore utilizzo della Centrale acquisti, razionalizzazione delle strutture con l’eliminazione dei duplicati organizzativi, monitoraggio dell’appropriatezza (prescrittiva, diagnostica, terapeutica, organizzativa, economica) oltre che della qualità percepita da parte degli utenti
Nuove tecnologie - implementazione nuove tecnologie applicate all’assistenza sanitaria con specifiche azioni di formazione del personale, oltre che degli aspetti legati alla comunicazione e alla trasparenza. Percorso di apertura di ambulatori infermieristici sul territorio.
Malattie rare – realizzazione di una rete delle cure dei soggetti con malattie rare in modo da garantire la continuità socioassistenziale dall’età pediatrica all’età adulta, attività formative e informative rivolte a specialisti, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, pazienti e cittadini, istituzione di centri di risorse biologiche istituzionali nelle Asl e negli Icrrs.
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