salute e medicina

Il convegno crossmediale in Terrazza Colombo
3 minuti e 4 secondi di lettura
Oggi farò qualche nome. Ne vale la pena di fronte a storie positive, cose che funzionano. Bene, lunedì a Terrazza Colombo nel nostro convegno crossmediale mensile dedicato alla medicina e alla sanità parleremo di ricerca. Ricerca e filantropia, cioè di chi, spendendo ore e giorni della propria vita anche di lavoro, aiuta economicamente una ricerca italiana e nello specifico ligure che altrimenti sarebbe ferma al palo. Lo Stato non ce la fa a sostenerla. Ha già troppe iniziative da sostenere. Dunque tocca ai privati farsi avanti.

Intorno al tavolo dei relatori (i lavori saranno trasmessi in diretta streaming dalle 10 e la sera alle 21 su Primocanale) ci sarà il fior fiore dei ricercatori di Genova. Nomi importanti, pluripremiati, che il mondo ci invidia. Racconteranno come hanno utilizzato i fondi che gli aiuti privati, delle associazioni, delle Fondazioni, delle aziende, dei cittadini, hanno dato loro.

Ne cito soltanto alcuni: Lucia Del Mastro e Andrea De Censi, oncologi di San Martino e Galliera, Matilde Inglese, neuroradiologo della Mount Sinai School di New York che sta per tornare nella sua città natale, proprio la nostra, Enrico Verrina nefrologo del Gaslini, i collaboratori del professor Mancardi (il dottor Brichetto) che sulla terapia della sclerosi multipla stanno accendendo nuove luci, la ricerca ematologica e sui trapianti di midollo osseo del San Martino con Emanuele Angelucci, quella del professor Michele Angelo Carella, o quella del direttore del laboratorio del Gaslini, Francesco Frassoni e altri potrei aggiungerne, soprattutto i nomi di alcuni giovani ricercatori che nei centri ospedalieri e universitari della nostra città, spesso bistrattati, muovono studi e esperimenti straordinari. Con finanziamenti privati. Cioè con le nostre offerte.

Insieme ai medici chi si occupa degli aiuti materiali, dall'Airc (ricerca sul cancro) il cui testimone è passato dalle mani del grande professor Uckmar a quelle di Lorenzo Anselmi, all'Ail e Areo per le leucemie, dall'Aism sclerosi multipla al Fondo malattie renali, poi l'Alzheimer, la straordinaria Gigi Ghirotti di Franco Henriquet e tante altre.

Pochi giorni fa, in occasione della bella cerimonia dei 40 anni del Fondo malattie renali del bambino, fortemente voluto dalla indimenticabile scienziata Rosanna Gusmano, abbiamo ascoltato le nuove prospettive della terapia di precisione, cioè personalizzata paziente per paziente, illustrate dal professor Gaharavi e prima la imperdibile lezione del professor Melandri, massimo esperto di foundraising, cioè di come si fa filantropia moderna. Ci ha spiegato dati alla mano che il numero uno si moltiplica per cinque quando si dona per la ricerca.

Possiamo dire con tranquillità che aiutare la ricerca non significa soltanto aiutare la popolazione a stare meglio, ma anche contribuire a mettere in moto progressi economici incredibili.

In questo nostro piccolo territorio ligure si respira un'aria meno cupa di qualche anno fa. E chissà che questa aria nuova non sia il segnale di un cambiamento di passo. Vedremo.

La sanità sta faticosamente muovendosi verso una nuova prospettiva che dovrebbe portare, quando tutte le pedine saranno sistemate (nuovo Galliera, Erzelli, Policlinico San Martino meno assillato, dipartimenti interaziendali, più sanità sul territorio, più medici e più infermieri, un miglior servizio di medicina di famiglia, eccetera) a una drastica diminuzione delle fughe extra-regionali verso sanità meglio organizzate (non necessariamente migliori qualitativamente). Per ora le fughe in Lombardia, Piemonte e Toscana continuano alla grande, ahimé.

Una sanità migliore potrà portare nel nostro territorio nuovi pazienti.
La ricerca specialistica in alcuni settori ci regala molti punti di vantaggio.
Dunque aiutiamola. Senza il sospetto costante nelle nostre azioni e senza farci frenare da quella brutta frase ricorrente: se lo fanno avranno il loro tornaconto. Il tornaconto è far lavorare al meglio i ricercatori. Non vi basta?