cronaca

La dirigente assicura: "Non era nella confezione"
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È ancora in parte irrisolto il caso della bambina che ha rischiato di ingoiare un chiodo mentre stava mangiando un panino alla mensa alla scuola elementare Daneo, nel centro storico di Genova. La bambina ha raccontato al padre di avere raccolto il chiodo sul pavimento della scuola e di averlo portato a tavola dopo esserselo appuntato a mo' di spillina sul maglione.

La nuova versione è emersa dagli accertamenti svolti da Michela Casareto, dirigente del comprensivo scolastico Maddalena Bertani, che spiega: "Non è in discussione il fatto che la bambina si sia ritrovata il chiodo fra i denti mentre mangiava il pane - ha detto Casareto - ma è escluso che il chiodino sia arrivato a scuola all'interno della confezione del pane".

Nessuno ufficialmente parla della possibilità che una bambina possa avere infilato il chiodo nel pane.
"Possiamo pensare che il chiodo fosse appoggiato sul tavolo e poi in qualche modo è finito nel pane", ha aggiunto Casareto. La dirigente invierà una relazione a Comune, Asl3 e Nas che valuteranno se effettuare altri accertamenti. Le maestre della classe coinvolta parleranno con le bambine coinvolte per capire i dettagli della vicenda ed evitare che fatti così spiacevoli e pericolosi possano accadere ancora.

In serata l'assessore comunale alla scuola, Francesca Fassio, prende posizione e attacca i genitori: "Quanto accaduto non è una ragazzata ma un fatto gravissimo che deve indurre tutti ad abbassare i toni delle polemiche". Aggiunge l'assessore: "Se la ragazzina ha raccolto un chiodo e lo ha portato nella mensa significa che ha respirato il grande clima di polemiche e di sospetti che c'è alla Daneo".

Per questo l'assessore chiede a tutte le parti in causa, Comune, ditte di ristorazione e genitori, di abbassare i toni e lavorare insieme per migliorare la qualità dei pasti. "Chiederò al sindaco di cambiare le normative sulle commissioni genitori. Non mi pare corretto che i genitori controllino i pasti dei loro figli. Se un papà vuole fare parte delle commissioni potrà controllare solo le scuole non frequentate dai figli, sennò il rischio è di non essere obiettivi", ha osservato.

L'assessore Fassio sottolinea i danni di immagine procurati dalla notizia del chiodo nel panino. "Al Comune e soprattutto alla ditta che fornisce i pasti. Mi risulta che stamane l'ospedale Gaslini stesse decidendo se interrompere il contratto di fornitura. I responsabili delle ditte si sentono talmente sotto tiro che hanno ventilato la possibilità di pagare le penali e dismettere l'appalto. E se facciamo scappare tutte le ditte chi li serve poi i pasti ai ragazzi? Si è arrivati a un punto di non ritorno: per questo chiedo a tutti di fare un passo indietro per migliorare davvero la qualità dei pasti nelle nostre scuole".

La presidente del Comitato Genitori, Elisabetta Amendola, nel ringraziare la Commissione mensa che ieri ha denunciato il fatto, si è scusata con la ditta fornitrice dei pasti. Azienda che, dopo quanto avvenuto ieri, ha bloccato la fornitura di pane presso un panificio di Asti. Il servizio, alla luce di quanto emerso oggi, quanto prima potrebbe essere ripristinato.