salute e medicina

La denuncia: rischio concreto di povertà sanitaria
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Curarsi sembra costare sempre di più, un anziano su tre ci rinuncia e cresce la povertà sanitaria. Si spende di meno per gli esami sanitari perchè la gente ha meno soldi da spendere e questo ha avuto un influsso diretto sulla qualità della vita delle persone, e sulla diminuzione della vita media delle persone: in media le donne muoiono un anno e mezzo prima e gli uomini due anni e mezzo prima, questo perchè la gente si cura di meno (come dicono gli studi pubblicati su Lancet). La denuncia arriva da Lella Trotta segretario confederale Uil Genova e Liguria.

In media, nell'ultimo anno, gli over 65 hanno speso per curarsi 455 euro (l’importo circa di una mensilità di pensione minima). Più di un anziano su tre (il 35%) ammette di aver rinunciato a una visita diagnostica specialistica, proprio a causa del costo eccessivo del ticket sanitario, mentre l'11% si è potuto avvalere dell'esenzione. Questi i dati emersi dalla seconda indagine sul rapporto tra sanità e over 65, condotta da Fipac, la federazione dei pensionati di Confesercenti, in collaborazione con SWG.

Il rischio di povertà sanitaria per molti anziani è concreto soprattutto in caso di malattie gravi o degenze croniche o quando è necessario muoversi in fretta. Qualcuno rinuncia, per mancanza di risorse, addirittura alla diagnostica, in particolare a quella preventiva. Ma si taglia anche sulle cure, soprattutto in caso di problemi non completamente invalidanti come quelli odontoiatrici.

Ci si cura sempre meno anche in Liguria, ossia sono diminuite le prestazioni sanitarie?
Si spende di meno per gli esami sanitari perchè la gente ha meno soldi da spendere, dall'inizio della crisi a oggi l'impatto sui servizi sanitari è stato pesante e questo ha avuto un influsso diretto sulla qualità della vita delle persone, e sulla diminuzione della vita media delle persone: in media le donne muoiono un anno e mezzo prima e gli uomini due anni e mezzo prima, questo perchè la gente si cura di meno (come dicono gli studi pubblicati su Lancet).
Dal 2012 al 2015 c'è stato un crollo delle prestazioni sanitarie in Liguria come nelle altre regioni che hanno il ticket sanitario aggiuntivo, precisazioni del Ministero della Salute, quindi l'impatto del ticket aggiuntivo sanitario che in Liguria si paga ha avuto l'effetto di far curare meno le persone.
L'impatto della crisi oltre che sulle prestazioni sanitarie ha agito anche sulla qualità della vita delle persone, si vive meno bene, non solo si vive di meno.
Alcuni studi hanno chiarito che persone affette da patologie croniche da cui non si guarisce (come ad esempio l'ipertensione arteriosa o il diabete), di punto in bianco smettono di prendere la pillolina, la cura per la patologia perchè c'è sempre meno disponibilità economica e anche in questo ci si lascia andare senza pensare ai pesanti effetti collaterali, con il risultato di avere un decadimento fisico e psichico maggiore.
La Liguria ha un rischio forse maggiore, vista l’età media della popolazione, per quella che viene definita ‘povertà sanitaria’
La fascia media d'età degli ultra sessantacinquenni spende di più di tutti gli altri cittadini e costa di più al servizio sanitario, ma non curare le persone costa molto di più perchè gli effetti collaterali di patologie non curate vengono a costare alla società e alle persone molto di più. E' necessario che il Servizio Sanitario Regionale vada a cercare le persone che hanno l'iscrizione alla patologia e non stanno più prendendo la pastichetta e seguire le persone nel percorso di cura e verificare perchè non ci si curano.

Possiamo quantificare quanto ci si cura di meno in Liguria?
I ticket sulle prestazioni e la compartecipazione della spesa sanitaria in tre anni (dal 2012 al 2015) è calata quasi dell'8%, sulla specialistica ambulatoriale addirittura del 16,1% ed è calato il pronto soccorso del 5,1%: è preoccupante perchè c'è un modo diverso di affacciarsi alle cure.