salute e medicina

Appuntamento in tv alle 21, giovedì parte 'Il Primo Salute'
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Un convegno crossmediale al mese e una scommessa editoriale: una newsletter settimanale tutta dedicata alla sanità e alla salute. Comincia lin una Terrazza Colombo rinnovata, il primo convegno crossmediale di una serie dedicato al mondo sanitario e giovedì 5 ottobre il primo numero de ‘Il Primo Salute’.

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Qual è il futuro della sanità in Liguria? Cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare? Quali sono gli obiettivi della Regione? Queste le domande al centro dell'appuntamento trasmesso in diretta streaming su Primocanale.it e che vede la partecipazione di medici, politici e imprenditori.

Gli interventi introduttivi saranno tenuti dall’assessore regionale alla sanità Sonia Viale; dal commissario straordinario di A.Li.Sa Walter Locatelli; da Francesco Berti Riboli amministratore delegato Casa di Cura Villa Montallegro di Genova e da Simone Ungaro amministratore delegato di Movendo Tecnology.

Alla tavola rotonda che sarà trasmessa su Primocanale alle 21 dal titolo "La sanità in Liguria. Che futuro ha?" moderata da Mario Paternostro partecipano: l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale; il vicepresidente della Commissione salute della Regione Liguria Valter Ferrando; Francesco Berti Riboli amministratore delegato Casa di Cura Villa Montallegro di Genova; Lella Trotta segretaria confederale Uil Genova e Liguria; Giovanni Ucci direttore generale del Policlinico San Martino di Genova e il professor Filippo Ansaldi programmazione sanitaria A.Li.Sa. Diversi gli interventi di medici che hanno lavorato in altre regioni come la Lombardia e che poi sono tornati in Liguria con loro cercheremo di capire se e cosa abbiamo da invidiare alle altre sanità, soprattutto quella lombarda.

In occasione di questo primo convegno dedicato alla sanità è stato presentato il nuovo progetto editoriale della mediacompany Primocanale: una newsletter settimanale dedicata alla salute e alla sanità. ‘Il Primo salute’ arriverà gratuitamente via mail tutti i giovedì a partire dal 5 ottobre. Un modo per misurare la temperatura della sanità con le ultime notizie regionali e nazionali, i commenti e le analisi degli esperti. 

GLI INTERVENTI

Walter Locatelli, commissario straordinario Alisa - Le reti devono trovare uno sbocco organizzativo. La giunta ha attivato un percorso, quello della riforma, per dar corpo a questa organizzazione: è stata creata un'azienda in più anziché accorpare, e insieme ad Alisa. Il principale problema non è solo economico. In alcuni ambiti territoriali c'è spreco anziché incuria. Sono geneticamente diversi? Se così non è, non è giusto che ci siano meno attenzioni ai cittadini. 

Francesco Berti Riboli, ad casa di cura Montallegro - Mi aspetto una soluzione al problema della mobilità. Nelle regioni di confine c'è la possibilità quasi fisiologica di andare fuori regione, ma in altri casi ci sono situazioni strutturali. Il problema è: dove va la sanità in Italia? La Liguria è solo qualche decennio avanti, cioè come sarà l'Italia tra vent'anni. La sanità integrativa è una soluzione che dovrebbe compensare quando il servizio sanitario nazionale fatica a erogare, per sua scelta, in maniera ponderata. Il futuro è questo. La sanità pubblica ha bisogno di un aiuto. Poi la sanità privata ha anche tanti altri problemi, come la legge Gelli che sposta sul privato la responsabilità civile e penale. 

Simone Ungaro, ad Movendo Technology - Stiamo andando tutti in una sola direzione, prevenzione e cura, è questa la magia. Dal robot abbiamo pensato di tornare all'uomo. Che ricadute può avere questa tecnologia in Liguria? De una parte può predire i movimenti su tutto l'asse del corpo, dall'altra riesce a intervenire. La Liguria? Può diventare davvero la Florida dell'Europa. 

Sonia Viale, assessore alla sanità della Regione Liguria - Chiusa la partita della riforma della sanità, possiamo passare alla sfida vera. passare da una visione ospedalocentrica a un'integrazione tra ospedale territorio: è lì la sfida del futuro. Gli over 75 e 85 sono in aumento ma anche le patologie diagnosticate in età pediatrica. Abbiamo individuato un reale bisogno, la riapertura di alcuni pronto soccorso, come Bordighera, Cairo e Albenga. Oggi individuiamo quei luoghi dove al partnership può essere realizzata. La legge dell'89 sugli accreditamenti non era adeguate alle sfide. Credo che il nostro ssn sia un'eccellenza mondiale, ma dev'essere altezza delle sfide. 

LA TAVOLA ROTONDA

LA RIFORMA DI SONIA VIALE - "Lo sportello unico di accesso è una grande sfida che vorrei portare a compimento coi comuni. Non è il cittadino che deve correre in tutti i luoghi per trovare le risposte. Il mio è un linguaggio operativo e semplice rispetto alle istanze dei cittadini. Quando vanno a fare domanda per un presidio la vita è complessa, allora dovremmo lavorare per la sburocratizzazione di tutti questi processi, ma dobbiamo far sì che la nostra regione sia accogliente sotto questi punti di vista", ha spiegato l'assessore alla sanità. 

COME AFFRONTARE LE LISTE D'ATTESA -
"È un problema complesso - risponde l'assessore Viale - ad esempio ci sono luoghi dove c'è una domanda eccessiva rispetto alle visite. Abbiamo attivito il Cup unico regionale per limitare le fughe e abbattere le liste d'attesa tra le varie Asl. 

SI PUO' AVERE L'OSPEDALE SOTTO CASA? - "Io vorrei la sanità a chilometro zero. Ovviamente non parliamo delle emergenze. Ma per cure legate all'età, terapie domiciliari, vorrei fossero più vicini alle case delle famiglie. Vista la conformazione territoriale, invece, la rete d'emergenza dev'essere com'è. Si può fare con una partnership pubblica-privata. Per il cittadino non cambia niente. È una via che molti sindaci hanno apprezzato", spiega Viale. 

LE CRITICHE - "Le sedi di primo intervento che erano state aperte erano pletoriche e inutili - contesta Valter Ferrando, vicepresidente della commissione salute della Regione Liguria - e i grandi ospedali finiscono comunque sovraffolati. I privati? Devono avere un interesse a investire a Bordighera...". Il direttore generale del San Martino Ucci rimarca: "Non possiamo occuparci di tutto". 

SEMPLIFICARE LA VITA - "Il dipartimento interaziendale avrà una ricaduta enorme sul cittadino, perché ha bisogno di qualcuno che gli semplifichi la vita - spiega Filippo Ansaldi (Alisa) - sarà una struttura orizzontale che dovrà coordinare tutte le strutture che abbiamo". Continua Ucci: "Nominare il direttore di dipartimento interaziendale con un atto di giunta gli garantisce un endorsement molto forte". 

TRA LIGURIA E LOMBARDIA - "Io ho lasciato Genova non perché mi trovassi male, anche se qualche pecca c'è stata - commenta il dottor Martinelli, tornato in Liguria all'Iclas di Rapallo dopo l'esperienza al Niguarda di Milano - io non ho avuto sentore di cattiva sanità. Sono due realtà che devono integrarsi".

IL PUNTO DI VISTA DEI SINDACATI -
Lella Trotta, segretario confederale della Uil ligure: "Da questo piano non viene fuori uno strumento per le emergenze. Si vede dai numeri degli afflussi nei momenti critici. Non possiamo avere ospedale pieni di gente con l'influenze. E alcuni prodromi ci sono, come le case della salute"