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In esclusiva a Primocanale il patron rossoblù e l'ex acquirente
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La trattativa per l’acquisto del Genoa da parte di Sri Group è definitivamente tramontata: fumata nera dopo quattro mesi di contatti tra la dirigenza rossoblù e il manager bolognese Giulio Gallazzi. Già ieri Gallazzi, che rappresenta Sri Group, e il presidente rossoblù Enrico Preziosi si erano scontrati dialetticamente (LEGGI) mostrando che la tratattiva era arrivata ad un punto morto.

In serata il presidente Enrico Preziosi è intervenuto in diretta e in esclusiva a Gradinata Nord, su Primocanale, spiegando che il Genoa resta comunque in vendita e demandando ogni spiegazione sulla rottura a un successivo comunicato. "La trattativa non è mai decollata", ha precisato però il patron rossoblù. A questa affermazione ha replicato Giulio Gallazzi, nella stessa puntata di Gradinata Nord. 

PREZIOSI: TRATTATIVA MAI DECOLLATA, IL GENOA RESTA IN VENDITA

LA TRATTATIVA SALTA - "Abbiamo ricevuto la lettera, abbiamo un impegno di riservatezza. Non c'erano i presupposti per poter portare a termine l'accordo. A un certo punto ci abbiamo creduto, quindi abbiamo pensato di poterlo fare. La trattativa salta. Non ci sono state le basi. Non posso dire di più, gli attori di questa commedia dicono ognuno la propria, credo sia la cosa migliore. La trattativa non è mai decollata. C'erano figure di garanzia che mi hanno convinto di andare avanti. Quando sono intervenute alcune figure mi sono rasserenato e ho pensato che ci potessero essere le condizioni per concludere".

IL GENOA RESTA IN VENDITA - "Ora la domanda è: cosa faccio? Io farò il mio dovere, ma non smetterò di cercare un acquirente. Quindi ho già detto a Zarbano che daremo mandato a un advisor serio, diremo chi sarà nei prossimi giorni, faremo una due dilingence così nessuno potrà dire che abbiamo mostri da scoprire. Il Genoa sta meglio di quanto la gente pensa. I debiti li ha sempre pagato il sottoscritto e la mia famiglia. L'unica macchia nera è questa licenza Uefa che Gallazzi ha ricordato con un pizzico di volgarità, perché se uno deve comprare non deve pensare a quello che è successo, sono affari miei, ho già pagato e sto ancora pagando. E coi tifosi mi sono già scusato abbastanza. La società comunque resta in vendita. Da domani cambierà tutto in società". 

LE CONTESTAZIONI - "Io farò quello che devo fare. Non mi spaventano i cori e neanche le offese, ci ho fatto l'abitudine. Mi interessa che 14 anni non vadano sprecati, poi ovviamente si può criticare la gestione, però non si possono distruggere, e non parlo degli 11 di serie A, non mi arrogo il diritto di esistere per questo. Dico solamente che, quando si fa un passaggio, non si può distruggere la storia. Credo di aver fatto la cosa giusta, credo negli interessi del Genoa".  

NESSUNA PAURA DI RETROCEDERE - "Vincere aiuta a vincere, e perdere non aiuta a vincere. La squadra è straconvinta, così come l'allenatore, di uscirne in fretta. Sfido chiunque capisca di calcio a dire che questa squadra lotta per la salvezza. Io non sono preoccupato per la retrocessione, ma questa situazione non era mai capitata all'inizio del campionato. Non posso far altro che fare il mio dovere e capirne la ragione. A essere sincero questa prima fase mi ha visto abbastanza staccato da tutto il contesto. Vi posso assicurare che ho sofferto". 


GALLAZZI: ERO CONVINTO DI FARCELA, ORMAI SONO TIFOSO

"Non è vero che la trattativa non è mai decollata. La proprietà ha deciso così e ne prendiamo atto ma siamo consapevoli di aver fatto il massimo. Quando oggi ho presentato l'offerta mi sono detto: "Sono ottimista, ce la possiamo fare". Pensavo di essere molto vicino, non è stato così: auguro alla proprietà di fare benissimo per una squadra di cui sono ormai un tifoso accanito. La licenza Uefa? È un dato di fatto"