A Villa Gentile, sul rosso delle piste e sul verde del prato, non ci sono più atleti né ragazzi spensierati. Da una settimana, ormai anche oltre, è tutto sigillato. I cartelli datati 20 settembre parlano chiaro: "Area sottoposta a sequestro". Quel giorno sette studenti delle prime dell'istituto 'Klee-Barabino' sono finiti all'ospedale con irritazione agli occhi e alle vie respiratorie. Cos'è stato? Un mistero. Parrebbe nulla di 'tossico', a dispetto degli allarmismi. Ma mentre procedono le indagini, gli sportivi genovesi sono rimasti senza l'unico impianto attrezzato in città per praticare l'atletica. "Il danno economico? Quello c'è e non lo abbiamo ancora stimato. Ma è comunque secondario rispetto al disagio di tanti ragazzi che in questo periodo si avvierebbero all'attività sportiva e ora si rischia che non lo facciano più". A parlare è Marco Ghia, dirigente e responsabile del settore atletica per il Cus Genova, società partner dell'Università. Sono tante le realtà ferme a causa dello stop imposto dalla magistratura. Come il 'Quadrifoglio', che ha affisso una dettagliata informativa sui cancelli dell'impianto.
"La salute viene prima di tutto - precisa Ghia - ma il danno è importante perché il sequestro impedisce l'inizio dei corsi giovanili, che in sostanza sono bloccati. A questo si affianca poi l'impossibilità di allenarsi anche per gli atleti più evoluti, con relativo stallo dell'attività. Per fortuna in questo periodo dell'anno non ci sono appuntamenti di rilievo". Ma esistono alternative a Villa Gentile? "Di fatto non ci sono piste completamente fruibili a Genova. Per i più piccoli ci arrangiamo in corso Montegrappa, per il resto usiamo la Sciorba che però ha possibilità limitate".
Secondo indiscrezioni che trapelano dalla Procura, il dissequestro potrebbe slittare fino alla prossima settimana. Le analisi hanno già escluso contaminazioni dell'aria, della sabbia e dell'acqua. Ulteriori accertamenti medici verranno condotti sui ragazzi per capire se la loro fosse una reazione allergica o altro. Rimane solo una strada: una sostanza nociva esterna all'impianto, arrivata forse col vento. Difficile, comunque, risolvere il giallo. Anche perché nessuno, a parte i sette ragazzi, ha accusato malori.
"Chiediamo solo che si faccia in fretta, lo chiediamo per i ragazzi", è l'appello di Ghia dopo quello ben più duro del presidente del Coni ligure, Micillo: "Tutti si diano una svegliata, noi siamo pronti ad attivarci". Il timore è che le ricadute negative non si fermino qui: "È successo qualcosa che ha generato un dubbio, e i dubbi poi sono difficili da eliminare. Non vorremmo che si radicasse il concetto che questo non è posto sicuro. Quando le analisi saranno terminate, dovrà essere tutto chiarito".
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