economia

Previsti esuberi, aumento di capitale e vendita di Creditis
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 Il nuovo piano industriale di Banca Carige ipotizza il ritorno all'utile, anche se piccolo, nel 2018. Per ricominciare poi a crescere in modo più deciso nel 2019. Il consiglio di amministrazione riunito in vista dell'approvazione formale del piano industriale il 13 settembre, che sarà presentato agli analisti il giorno successivo, ha esaminato i punti principali della nuova strategia per il rilancio della banca firmata dall'ad Paolo Fiorentino. E l'ipotesi sarebbe appunto quella di arrivare a risultati visibili già a partire dal prossimo anno.

Per quanto riguarda gli esuberi del personale, lo stesso Fiorentino aveva annunciato un aumento rispetto a quanto previsto dal piano precedente: un'ipotesi è che siano 150 in più rispetto ai 755 previsti entro il 2020, ma i numeri saranno ufficializzati solo la prossima settimana. Gli altri punti del piano riguardano l'aumento di capitale, la vendita del patrimonio immobiliare e di Creditis, la società di credito al consumo, la cessione della seconda tranche di Npl: quindi rafforzamento patrimoniale, riduzione dei costi, riorganizzazione commerciale con maggiori poteri ai direttori di filiale e l'obiettivo di ricreare il valore della banca.