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Il vice ministro: "Bonus giovani prioritario". Critiche dai sindacati
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 “Alle prossime politiche gli italiani saranno messi di fronte a una scelta vera. Il voto in Francia ha posto le condizioni per un rilancio dell’Europa. Se volete iscrivere l’Italia in questo tentativo, votate Pd. Altrimenti non fidatevi di quello che dico io, ma andate a leggere Berlusconi sulla doppia lira, il documento congressuale della Lega sul referendum per l’uscita dall’euro e il programma del M5s sullo stesso argomento”.

Arriva dalla Festa dell’Unità di Genova l’appello elettorale del vice ministro all'economia Enrico Morando, già proiettato alle prossime politiche. Un appuntamento che il Pd celebra in un clima inedito, col centrodestra al governo della città. Ma dei temi locali il secondo di Padoan preferisce non parlare. “Quello che è successo a Genova compete al partito di Genova. Non vedo come possano essere responsabili i ministri liguri della sconfitta”, dichiara prima del dibattito moderato da Mario Paternostro al Porto Antico in cui si parla di lavoro, partite Iva e finanziaria con gli interventi di industriali, sindacalisti e rappresentanti delle imprese artigiane.

In tema di economia, sono tre le priorità individuate dal ministero per i prossimi anni: l’occupazione giovanile con interventi di carattere strutturale, l’aumento della capacità di spesa da parte della pubblica amministrazione e la lotta alla povertà assoluta. “Non aumenteremo l’Iva nel 2018 perché il Pil sta andando meglio del previsto – spiega Morando alla platea genovese – e ci saranno le risorse per fare queste tre cose”.

“La legge di bilancio 2018-2021 – spiega Morando rispondendo alle critiche del capogruppo Fi in Senato Brunetta - non è impossibile perché, nel corso di questi anni, abbiamo continuato a camminare su un sentiero molto stretto che da una parte tiene conto della stabilità fiscale e dall’altra della crescita economica. Il bilancio non è mai una passeggiata, ma rispetto al Def di primavera ci sono innovazioni importanti. Abbiamo un passo verso l’obiettivo di medio termine che invece di essere dello 0,6% sarà solo dello 0,3% perché con la manovrina abbiamo cominciato a intaccare le cosiddette clausole di salvaguardia, cioè a neutralizzare gli aumenti Iva dal gennaio 2018, e perché il Pil sta crescendo in maniera più importante di quanto non abbiamo previsto noi stessi del Governo".

A far discutere è soprattutto il ‘bonus giovani’ proposto dal Governo, con la decontribuzione previdenziale pari a quattro punti percentuali per tutti i neoassunti dall’inizio del 2018. Paola Noli, presidente di Cna Genova, vorrebbe misure “per aumentare la spinta alla domanda, e quindi agevolazioni fiscali come quelle per la ristrutturazione edilizia”, mentre Luca Costi di Confartigianato difende l’apprendistato: “Il superbonus non serve. Il tema centrale è la detassazione, cruciale per le imprese”. Morando accoglie tutte le osservazioni ma tira dritto: “Bisogna avere coraggio, la disoccupazione giovanile in Italia è drammatica”.

Il timore dei sindacati, rappresentati dal segretario ligure della Uil Mario Ghini, è è che il bonus induca le aziende a licenziare i lavoratori assunti col Job’s Act. “È chiaro che ci sarà una regola per impedire questo meccanismo”, assicura a Genova il viceministro. Positivo invece il parere di Confindustria, rappresentata dal presidente della sezione giovanile ligure, Enrico Botte, anche se “non basta”. Grande spazio nel dibattito anche al tema dell’alternanza scuola-lavoro che, ricorda Morando, “diventerà obbligatoria per tutti entro il 2018”.

Un cammino, quello della legge di bilancio, che non avrà vita facile alle camere. Se alla Camera “siamo tranquilli – dice Morando – al Senato i numeri sono molto difficili. Ma noi non crediamo che Mdp voglia un aumento dell’Iva o una stima del debito più alta. Non ci saranno soldi per tutti, ma avremo risorse importanti”. Nei prossimi giorni altri dibattiti serali con ministri del governo Gentiloni nella cornice di Caricamento. Tra questi si segnalano il 1° settembre Andrea Orlando e il 5 settembre il ministro Galletti col sindaco Bucci. Mentre il segretario dem ligure Vattuone ha escluso la presenza di Renzi: “Ovviamente sarebbe il benvenuto, ma non penso che verrà”.