cronaca

L’attuale presidente Atp è in linea coi progetti di Bucci
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 Dopo il ‘no grazie’ di Livio Ravera, il Comune di Genova è a caccia di un nuovo presidente per Amt. Un compito non facile, vista la linea netta che il sindaco Bucci ha tracciato: niente privati, niente gara nel 2018 ma servizio gestito ‘in house’, cioè direttamente da Tursi, con un piano per ridurre del 15% costo al chilometro senza tagliare corse e senza toccare le tariffe.

L’assessore alla mobilità e vice sindaco Balleari – che in questi giorni funge da reggente, visto che Bucci si è concesso qualche giorno di vacanza – è al lavoro per completare la transizione. Al momento nessun contatto ufficiale, ma ci sono indizi che portano a un nome. Quello di Enzo Sivori, attuale presidente di Atp ed esperto navigatore nel mare delle partecipate. Per lungo tempo alla guida dell’azienda delle corriere, si era dimesso con l’entrata del socio privato Autoguidovie, per poi rientrare lo scorso aprile al posto di Beltrami.

Sivori, benché di area Pd, potrebbe essere l’uomo giusto perché al momento sarebbe uno dei pochi disponibili a traghettare l’azienda senza capitali privati, come desidera la giunta genovese di centrodestra. Ma c’è un ulteriore motivo: il Comune vuole finalmente realizzare la fusione tra Amt e Atp sull’intero bacino metropolitano, e la nomina di un vertice che ricopra la carica già in entrambe le aziende sarebbe un bel primo passo.

L’ultima parola spetterà ovviamente a Marco Bucci. Ma se dall’ufficio del sindaco partisse la telefonata, l’uomo-partecipate Sivori parrebbe disposto ad accettare di buon grado. Del resto il suo ritorno in Atp è stato interpretato come un altolà al socio Autoguidovie, da mesi in rotta con Atp Spa dopo aver tentato di assumere il controllo dell’azienda. I privati hanno impugnato il bilancio approvato dopo il terremoto che ha portato Beltrami alle dimissioni – secondo loro la svalutazione dei mezzi vecchi va applicata tutta nel 2016 e non su tre anni come vuole Sivori, circostanza che porterebbe l’azienda al fallimento – e continuano ad opporsi alla sentenza del tribunale delle imprese che li riconosce come ‘socio moroso’ per non aver pagato la rispettiva quota di capitale. La loro presenza è ormai ingombrante, e lo stesso Sivori vorrebbe disfarsene. Anche perché, in caso contrario, il matrimonio Amt-Atp non si potrebbe combinare.