cronaca

La storia del giovane Stefano da Serra Riccò
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Neppure 25 anni, determinato e pratico: "Qualche anno fa mi sono accorto che inseguire la laurea, per me, sarebbe stato tempo perso. Ho investito sulle api e oggi rifarei quella scommessa. La mia azienda agricola è arrivata ad avere 250 cassette con l'obiettivo di giungere a 350 nei prossimi anni".

Lo dice con umiltà unita a una logica soddisfazione, Stefano Cereseto
. E' un apicoltore che opera in alta Valpolcevera con produzioni attive tra Serra Riccò e Ceranesi. Il ragazzi ha le idee chiare sul futuro: "Il mio miele è biologico, cerco di non cedere a compromessi in nome della qualità".

Tuttavia, per il secondo anno consecutivo, il nemico si chiama siccità: "Davvero, una grande fatica. Le difficoltà iniziano già con la poca acqua invernale che abbiamo avuto a disposizione e la produzione può essere inferiore addirittura dell'80% rispetto a una stagione buona". Rimedi? "Non ci sono, le api necessitano di molta acqua anche se spesso è un particolare sconosciuto e dunque sono costrette ad allontanarsi molto dagli alveari. Il miele di acacia è quello più colpito".

Alza gli occhi al cielo, Stefano. Giovedì e venerdì dovrebbe scendere qualche goccia, vita per l'agricoltura e per le api: "E' dura, durissima. Ma tra la lotta per la sopravvivenza al fianco delle mie api e l'Università proprio non c'è paragone".