
Franco Boeri, produttore olivicolo: “Siamo preoccupati – dice a Primocanale – quando la pianta non riesce più a rimanere viva, prima di morire abbandona il frutto in questo caso le olive”. In alcune zone nell’area costiera del ponente si sono già registrate quello che in termine tecnico di chiama “cascola di olive” ossia una caduta anormale e prematura del frutto delle piante. I problemi sono anche in Valle Argentina. Boeri sottolinea: “Per ora noi non abbiamo ancora segnali dai 200 metri in su, ma siamo fortemente preoccupati. L’acqua in fondo manca da sei mesi”. Già lo scorso annp c’era stata una stagione negativa sul raccolto perché molto piovosa e afosa, quindi i produttori sono fortemente in tensione e il giro d’affari potrebbe risentirne per ragioni opposte.
IL COMMENTO
Quando la politica si mise insieme per fare il bene di Genova
Ex Ilva: Cornigliano ha già dato molto, almeno possa pronunciarsi sul piano