Nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura della Corte dei Conti della Liguria sulle cosiddette spese pazze, sotto la lente d'ingrandimento, questa volta sono finiti i rendiconti dei primi 5 mesi del 2010 del Pd e del gruppo Misto d'Italia di Mezzo. La procura contabile chiede un risarcimento danno di oltre 58 mila euro a dieci ex consiglieri regionali del Partito Democratico (Michele Boffa, Lorenzo Basso, Ubaldo Benvenuti, Franco Bonello, Ezio Chiesa, Luigi Cola, Antonino Miceli, Minella Mosca, Moreno Veschi e Vito Vattuone) e di 17 mila euro a Fabio Broglia, del gruppo Misto d'Italia di Mezzo. La procura contabile contesta agli ex consiglieri regionali spese che non sono state adeguatamente giustificate o considerate non inerenti all'attività consiliare: come ristoranti e generi alimentari, rimborsi per utenze telefoniche o viaggi o per l'acquisto di cellulari. Il pm contabile sottolinea come il rendiconto 2010 del gruppo Pd sia stato approvato, dal capogruppo Boffa e dagli altri consiglieri chiamati in causa "senza porre in essere quel necessario controllo che il ruolo, l'esperienza impone e la necessaria minima diligenza". L'accusa si riferisce in modo particolare alle numerose ricevute fiscali del ristorante 'Fontana Rosa' di Imperia, chieste come rimborso spese.
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