politica

Il leader del Carroccio festeggia con Bucci: "Ora fare cose semplici"
4 minuti e 15 secondi di lettura
"Questo di Genova è stato il risultato più commovente ed emozionante ma ora ci dà la responsabilità più grande. Non vedo ora di tornare nei quartieri che ho visitato con Bucci e Rixi perché l'unico antidoto all'astensione é passare dalle parole ai fatti. Non vedo l'ora che siano fatte cose semplici e normali". Così il leader della Lega Nord Matteo Salvini a Genova, dove ha incontrato il nuovo sindaco Marco Bucci indicato proprio dalla Lega.

VAI ALLO SPECIALE BALLOTTAGGIO 

Dopo la conferenza stampa al point di Bucci in Piccapietra Salvini, Toti e Rixi hanno festeggiato la vittoria in corso Italia. Per i due esponenti del Carroccio anche un bagno in mare. "Pensare che avremmo vinto a Genova qualche anno fa con la Lega primo partito sarebbe stato un caso da tso e ricovero coatto. Vuol dire che, come diceva Walt Disney, se puoi pensarlo puoi farlo", ha aggiunto

"Cose semplici come non fare piovere nelle case popolari - ha detto Salvini - non costringere i pescatori ad andare in porto con l'elmetto, avere citofoni a Begato. Oppure potere fare due passi tranquilli nel centro storico più bello d'Europa che qualcuno ha sequestrato e che va invece restituito alla città". Salvini ha ricordato anche le altre città prese al centrosinistra: Alessandria, Verona, La Spezia, Piacenza, Lodi "alla faccia di gufi e soloni dei sondaggi". "Ma aver vinto qui e stato più difficile. Ora Marco sa che ha davanti dieci anni di lavoro.

La vittoria del centrodestra unito a Genova vede in Toti l'artefice di un capolavoro politico che vuole rimanere confinato al livello locale. Se Berlusconi ha auspicato una coalizione di 'moderati' escludendo un'ipotesi di alleanza con la Lega, Salvini risponde: "Io sono moderato e liberale. Cerco di risolvere i problemi. Non metto i puntini sulle i, ognuno ringrazia chi vuole. Non mi sono sentito con Berlusconi - ha aggiunto - Per me i protagonisti sono i sindaci e privilegio loro. Li ho sentiti tutti anche quelli dei comuni più piccoli. Anche ragazzi della Lega cresciuti con me e diventati oggi sindaci. I protagonisti sono loro".

Toti, dal canto suo, insiste col partito unico: "Mi piacerebbe che fosse sul modello anglosassone - dice - ma anche una coalizione dove tutte le anime pesano va bene, o una coalizione stretta, poco importa, l'importante è condividere i programmi. Questo ci chiedono i nostri elettor". E sul suo futuro stavolta glissa: "Se nel 2018 mi chiamassero da Roma? Prima vorrei dormire un po', perché qualche giorno è stato faticoso". 

"E una vittoria storica - ribadisce Toti - i
n questa Regione non era mai successo in 22-23 anni di centrodestra di vincere la Regione e poi Savona, Genova e La Spezia. Mai avevamo vinto, spesso andavamo fuori al primo turno. E' un bene per la Liguria avere i principali porti ora allineati in unica visione del mondo. La vittoria è arrivata grazie a una crescita di due anni. Il governo non logora chi ce l'ha quando lo fai bene. La coalizione si è allargata a molte esperienze, siamo stati inclusivi. Abbiamo anche scelto un candidato vincente, non solo assolutamente coerente con la nostra politica. Viene dalla società civile, è venuto in Regione a dire vi do una mano in Liguria Digitale. La lascia migliore, con più occupati".

Poi un messaggio a Berlusconi dal leader leghista: "Io sono moderato e liberale. Cerco di risolvere i problemi. Non metto i puntini sulle i, ognuno ringrazia chi vuole". "Non mi sono sentito con Berlusconi - ha aggiunto Salvini - Per me i protagonisti sono i sindaci e privilegio loro. Li ho sentiti tutti anche quelli dei comuni più piccoli. Anche ragazzi della Lega cresciuti con me e diventati oggi sindaci. I protagonisti sono loro". 

"Oggi il governo in un Paese normale si sarebbe dimesso perché è la terza volta che prende una mazzata - ribadisce a Primocanale - partito unico? A me interessa il progetto, dare un citofono a chi è a Begato, bloccare l'immigrazione clandestina, non mi interessa chi è il leader. Sono pronto a fare un passo un chilometro indietro. Non penso però che il partito unico sia la soluzione, ma un accordo sul modello genovese credo sia proponibile a livello nazionale". Toti? "Spero diventi forza maggioritaria nella coalizione". 

Genova, per il leader del Carroccio, può aprire la strada ad altri ribaltoni. "Magari già in autunno o in inverno se stanno attaccati alla poltrona, mi auguro di ripetere il successo raggiunto dal centrodestra in tante città con il piede in una scarpa, non in dieci. Se abbiamo liberato tutte queste città vuol dire che c'è uno spazio enorme di credibilità da occupare senza inseguire vecchie alchimie di 23 anni fa. Ognuno con la sua identità e la sua storia. Patti chiari e amicizia lunga come a Genova".