cronaca

Dopo la lettera a Primocanale ecco la soluzione
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“Genova è bella, sporca ma bella, ma penso proprio che tornerò a casa, anche se volevo passare altri due giorni nella Superba”. Si chiudeva così l’amara lettera che un turista, chiedendo di restare anonimo, ha inviato a Primocanale. Un’odissea vissuta quasi tutta in Aeroporto prima di volare a Roma per lavoro e tornare in giornata. La notizia ha fatto il giro del web, decine e decine di commenti su Facebook. Tra cui quello dell’Aeroporto, che annuncia una rapida soluzione al problema e invita lo sfortunato cliente a tornare.

“Stiamo verificando quanto accaduto e daremo quanto prima riscontro all'autore della lettera e a Primocanale, che ringraziamo per averla pubblicata. Siamo convinti che, nonostante i disagi segnalati, la nostra sia una città bellissima e che meriti di essere scoperta e visitata, come dimostrano le centinaia di migliaia di turisti che ogni anno usano il nostro aeroporto per venire in Liguria. Stiamo lavorando per migliorare infrastrutture e servizi del nostro scalo e faremo del nostro meglio per convincere l'autore a tornare a visitare Genova. Grazie ancora”, scrive il profilo dello scalo genovese.



“In questo momento il parcheggio P1 ha un’area non utilizzabile perché sono in corso lavori per migliorare la viabilità – spiega il direttore generale Paolo Sirigu – di norma è sovradimensionato rispetto alla domanda, in questo momento c’è un cantiere che viene monitorato costantemente. È chiaro però che chiunque arrivi in aeroporto deve trovare uno spazio di sosta per la macchina, e quindi abbiamo predisposto altre aree. Questa segnalazione ci ha fatto intervenire e abbiamo subito aumentato l’organico”.

In realtà, quindi, una soluzione c’è. Chi arriva davanti alla sbarra e trova il parcheggio pieno deve raggiungere la colonnina e sfiorare un piccolo tasto – in effetti un po’ nascosto – con l’icona del telefono. Il personale risponde al citofono e indirizza gli utenti in due aree alternative: quella delle soste brevi o il park dello Sheraton, collegato da una navetta gratuita, dove si può parcheggiare allo stesso prezzo dell’area occupata. Senza contare che la sosta si può prenotare online risparmiando tempo e seccature.

Un problema molto sentito, quello del parcheggio, anche perché al Colombo non si arriva coi mezzi pubblici se non pagando salato. E qui è l’Amt che potrebbe fare di più sfruttando la stazione di Sestri Ponente. “Sarebbe utile uno shuttle circolare a disposizione dei viaggiatori – propone Sirigu – anche perché da lì non si raggiunge solo la città, ma anche le riviere”. Al momento il collegamento è garantito dal – nome poco appetibile e veicolo inadeguato al servizio integrativo I24 esigenze di molti viaggiatori – oltre che il Volabus, che però costa 6 euro.

Insomma, Genova vale più di qualche disagio. E l’aeroporto invita il turista smarrito a tornare. “È una città bellissima, lo dimostrano la nostra arte e la nostra architettura. Singoli episodi possono essere segnalati ma non devono pregiudicare il turismo – dice ancora Sirigu – e a dimostrarlo ci sono le centinaia di migliaia di persone che, soprattutto in questo periodo, affollano Genova e la Liguria”.