cronaca

Il pontefice incontra quasi 2mila sacerdoti, suore e consacrati in cattedrale
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"Vivete da missionari: non siate statici, non abbiate paura della gente: Gesù viveva soprattutto per strada. La crisi di vocazioni? È anche colpa nostra: se non ascoltiamo i giovani, se testimoniamo una vita mondana, siamo noi stessi a provocare certe crisi vocazionali". È questo il senso del messaggio che Papa Francesco rivolge al clero genovese riunito nella cattedrale di San Lorenzo, seconda tappa della sua visita a Genova. A salutarlo all'esterno centinaia e centinaia di fedeli, che lo hanno seguito anche grazie a un maxischermo montato sul sagrato del duomo.

Il Papa ha subito invitato a pregare per i copti uccisi, in silenzio, e poi ha recitato con l'assemblea un'Ave Maria. "Oggi - ha detto - i martiri cristiani sono più che nei primi tempi della Chiesa". Poi la risposta alla prima delle quattro domande, posta da Don Andrea vice parroco di Certosa: "Come vivere bene la vita pastorale? Il Vangelo distingue bene i discepoli, la folla, i dottori della legge. La maggior parte del tempo Gesù lo passava sulla strada, questo vuol dire vicinanza ai problemi, non si nascondeva. Si nascondeva poi alla sera per pregare. Guardare sempre l'orologio? Non è una vita pastorale, Gesù non faceva questo. Non dobbiamo avere paura di perdere il nostro tempo. La paura più grande è quella di una vita statica: il prete che ha tutto ben risolto, strutturato, tutto al suo posto, gli orari, la segreteria. Io ho paura del prete statico".

"Lasciatevi stancare dalla gente, non difendete la vostra tranquillità", è il monito del Papa ai religiosi in San Lorenzo. "La vostra vita va vissuta come missione. Non siate legati alle strutture. Questi sono i criteri della Chiesa, i vecchi criteri che sono ultramoderni".

 Il papa ha ripreso un detto antico per condannare l'abitudine di parlare male degli altri:
"Alleva corvi e ti mangeranno gli occhi". "Il vostro bravo arcivescovo - dice Papa Francesco al clero genovese - il cardinale Canestri diceva che la Chiesa è come un fiume. L'importante è essere dentro il fiume, la varietà è lecita. A volte pretendiamo che il fiume diventi piccolo e scorra dalla nostra parte, ma questa non è fratellanza. Consiglio ai formatori: se vedete un seminarista intelligente ma chiacchierone cacciatelo via".

Quindi Papa Francesco interviene sulla crisi di vocazioni: "Se c'è calo demografico non ci sono ragazzi e ragazze, e quindi non ci sono vocazioni. È più facile convivere con un gatto o con un cane che con un figlio". Ma poi lancia una severa accusa: "I giovani sono testimonianze di autenticità, inseguono sogni, e anche noi dobbiamo assumere che con questi comportamenti siamo noi stessi a provocare certe crisi vocazionali. Ci vuole una conversione pastorale. Se tu non hai tempo, i giovani cercano altri che li ascoltino. Il Signore parla loro con la testimonianza".

"Vi chiedo di pregare per me, e vi ringrazio per la vostra vita presbiterale": così il Papa ha salutato i religiosi nella cattedrale di San Lorenzo per poi avviarsi al Santuario della Madonna della Guardia dove incontrerà giovani, poveri, detenuti e migranti.

Piange l'imam alle parole di Papa Francesco in cattedrale. Ad emozionarsi è Alfredo Maiolese, presidente della Lega musulmani europei, uno dei rappresentanti delle 'altre confessioni' che sono stati invitati a partecipare all'incontro con il Papa. "Le parole di Francesco mi hanno emozionato sino a farmi piangere perché sono il miglior strumento per avvicinare tutte le persone e sconfiggere gli estremisti", ha detto. Maiolese ha sottolineato l'importanza dell'invito in cattedrale. "Questo papa sta rivoluzionando i rapporti fra la chiesa cristiana e le altre religioni.

E sta aiutando l'Islam ad essere meno isolata a causa dei terroristi. Il messaggio di pace di Francesco che parte dal basso, dalle esigenze delle persone, unisce tutti. Giornate come queste sono utili a sconfiggere i terroristi e portare un messaggio di pace nel mondo. Per questo dico grazie a Francesco che con il suo cammino sta abbattendo tutti i muri e unendo tutte le religioni".