La data che gira nei corridoi dei palazzi romani che andrebbe bene a Lega, Berlusconi, 5 stelle e, in particolare, al Pd renziano è il 15 ottobre. L'imperativo, secondo alcuni, è andare al voto prima possibile, prima della finanziaria.Ognuno per conto suo, per poi trovare una quadratura dopo il voto, con la possibilità di influire, contare in ogni modo, nel futuro Governo. Ma la legge elettorale su cui si sta lavorando non è - sia chiaro - a favore dei cittadini, ma dei giochi di potere, un modo per sopravvivere e condizionare anche dalle (teoriche) minoranze.
In questo disegno però i centristi alfaniani non devono essere premiati e alla fine della legislatura avrebbero anche poco potere contrattuale. Per questa ragione si gioca su un 5% di soglia di sbarramento proprio per metterli fuori dal parlamento.
Questo sistema porta a molte ipotesi, compresa quella di un accordo politico tra 5 stelle e Lega vista una evidente incompatibilità caratteriale tra Berlusconi e Salvini. Il tutto si scoprirà meglio nei prossimi giorni, al massimo qualche settimana, anche perché entro fine luglio i giochi saranno chiusi.
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