cronaca

Un'organizzazione articolata: prima il furto, poi la 'restituzione'
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La tecnica usata era quella del 'cavallo di ritorno'. Prima si impossessavano di oggetti di valore, poi contattavano le ignare vittime e infine riuscivano a farsi dare denaro in cambio della restituzione. Una fitta organizzazione criminale, secondo gli inquirenti, di cui faceva parte un 24enne italiano di origini ecuadoriane, arrestato in flagranza per estorsione grazie all'intuizione di un giovane informatico che ha chiamato la Polizia.

La sua ultima vittima aveva subito il furto di una borsa contentente vari oggetti, tra cui un tablet di ultima generazione, prontamente bloccato in remoto. Dopo qualche giorno il derubato è stato contattato su Facebook da uno sconosciuto che affermava di aver comprato in rete un tablet bloccato e quindi inutilizzabile, sostenendo di essere stato truffato e chiedendo indietro i soldi dell'acquisto. Da qui una lunga trattativa: alla fine i due si sono accordati per incontrarsi alla stazione Brignole e concludere la transazione per 500 euro.

Il giovane ha accettato, ma all’incontro erano presenti anche gli uomini della Sezione Contrasto al crimine diffuso della Squadra Mobile che, confusi tra i viaggiatori, hanno documentato lo scambio e fermato l’estorsore mentre si allontanava dalla stazione coi soldi. Restituiti tablet e soldi alla vittima, dalle indagini è emersa un'articolata organizzazione con vari soggetti coinvolti, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti.