Certamente non l’ha richiesto Papa Francesco e neppure il rettore don Marco Granara. Ma la tenacia del noto ristoratore Zeffirino è arrivata fino alla Guardia. Dunque, assieme alla semplicità dei piatti alla genovese, preparati dalle cuoche del Santuario, che nel 2008 avevano offerto la cena a Benedetto XVI, al frugale banchetto del pontefice argentino ci sarà pure uno dei simboli della ristorazione ligure già sperimentato con soddisfazione dai palati di svariate celebrità internazionali. Oltre il pesto stellato, le due ore di Jorge Mario Bergoglio sul monte Figogna saranno all’insegna del suo stile: semplici e intense. Dapprima incontro con i giovani, poi pranzo con poveri e carcerati: “Eravamo partiti da una presenza di ragazzi intorno alle 400 unità, ma siamo arrivati a quota 3000 in virtù di uno straordinario entusiasmo ma si potrà accedere solo con un pass distribuito dalla pastorale giovanile” sottolineano dalle stanze della Madonna della Guardia.
La volontà Francesco traguarda un dialogo reale con ciascun partecipante della mensa: “Non solo facciata, sostanza vera” sottolineano dalla Curia. Ansie, dolori e drammi. Il Papa proverà a raccogliere i sentimenti di queste persone: “Il grande problema che i giovani solleveranno fa rima con carenza di lavoro a Genova e in Liguria”. Tutto intorno, maxi schermi e la preghiera al servizio d’ordine che il Papa possa salutare le migliaia di persone presenti sulle alture di Ceranesi. Smentita la chiusura dei ristoranti del piazzale, ma non l’impossibilità di salita in auto: “Strada chiusa dalla serata precedente. Navette e ascesa pedonale”.
Poi, conclusione di giornata nel cuore di Genova e un altro momento indimenticabile per la Guardia. La Madonna dei Papi.
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