cronaca

L'autopsia ha rilevato i segni nelle mani dell'anziana
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 Anna Carla Arecco, la donna di 86 anni uccisa dal vicino di casa Pierluigi Bonfiglio e nascosta sotto il letto per tre giorni, ha provato a difendersi mentre veniva colpita in testa con una spranga di ferro. E' quanto emerso dall'autopsia eseguita stamattina dal medico legale Francesco Ventura e la consulente di parte Maria Lucrezia Mazzarella. La donna sarebbe stata uccisa venerdì nel tardo pomeriggio con numerosi colpi al cranio ed è morta per l'emorragia cerebrale dovuta all'importante trauma cranico.


Sulle mani della vittima sono stati trovati i segni da difesa: l'anziana ha provato a coprirsi la testa mentre veniva massacrata. Questa mattina il gip Nadia Bolelli ha interrogato Bonfiglio, difeso dagli avvocati Nicola Scodnik e Alessandro Sola. Il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia in carcere. Davanti al magistrato, l'ex cuoco ha ribadito la versione secondo cui a colpirla per primo sarebbe stato il suo pusher e che lui l'avrebbe poi "finita" con calci e altri colpi di spranga.

Quando gli inquirenti gli hanno chiesto cosa avrebbe fatto del corpo, Bonfiglio ha risposto che "non sapeva. Ho visto in tv che li bruciano o li fanno a pezzi. Ma non sapevo che fare. In quei tre giorni il cadavere mi ha fatto compagnia". I carabinieri del nucleo investigativo ritengono che Bonfiglio abbia fatto tutto da solo: ha attirato la vicina con una scusa in casa e l'ha colpita, poi le ha preso le chiavi di casa e ha rubato soldi e gioielli per comprarsi la droga. I familiari dell'anziana avevano detto sin da subito che non poteva essersi allontanata dal palazzo, visto che era in pigiama e ciabatte.