cronaca

Ecco i retroscena dell'omicidio del Lagaccio
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La ricerca di Anna Carla Arecco ha avuto l’esito peggiore. L’anziana genovese di 84 anni che da venerdì sera aveva fatto perdere le proprie tracce e di cui domenica era stata denunciata la scomparsa non si era mai allontanata dal palazzo in cui risiedeva in via del Lagaccio 2A al secondo piano.

La pensionata è stata infatti uccisa dal vicino di casa e ha trovato la morte, al piano inferiore, nella casa dell’amica dalla quale quasi tutti i giorni andava a prendere un caffè.

L’assassino è Pierluigi Bonfiglio, 34 anni, cuoco con precedenti per droga, figlio della signora di cui Anna Carla Arecco si fidava e che avrebbe ucciso per procurarsi dei soldi per comprare cocaina. L’omicidio sarebbe stato commesso venerdì sera. Lunedì sera la macabra scoperta.

La madre dell’assassino, che da qualche tempo era tornato dai genitori dopo la separazione dalla moglie, facendo le pulizie nella camera del figlio ha avvertito un cattivo odore e cercando di spazzare sotto il letto ha fatto la macabra scoperta. Lì si trovava il corpo della signora Arecco con il cranio fracassato da un corpo contundente di cui ancora non vi è traccia. E’ scattato così l’allarme ai carabinieri e alla fine Pierluigi Bonfiglio ha confessato cercando di tirare in ballo prima degli stranieri poi un pusher con il quale aveva un debito. Ma il quadro in mano ai carabinieri sembra piuttosto chiaro.

"Quello che a noi risulta è la partecipazione del Bonfiglio al delitto
- ha dichiarato il comandante provinciale dei carabinieri Riccardo Sciuto - le indagini proseguono, ma la persona fermata ha confessato e ci sono ragionevoli elementi che portano a lui".

Dunque Bonfiglio, che ha raccontato di essersi impossessato di 30-40 euro della signora più alcuni monili, avrebbe attirato la signora in casa sua con una scusa. La donna scesa al piano di sotto in tenuta da casa sarebbe stata quindi colpita a morte. Secondo una prima ricostruzione il Bonfiglio si sarebbe quindi impossessato delle chiavi di casa e il giorno dopo sarebbe tornato in casa della vittima per impossessarsi di preziosi e per aprire quella cassaforte di cui era a conoscenza. Nell’ingresso della casa del Bonfiglio sono state poi rinvenute tracce di sangue dell’anziana molto conosciuta nella zona per la frequentazione al circolo del quartiere. Ora restano da accertare le impronte nella casa della signora Arecco. Le accuse per l’assassino sono chiare.

"Le accuse sono omicidio volontario, occultamento di cadavere - ha concluso il comandante Sciuto - e, ritengo anche il furto o la rapina nei confronti della vittima".

Sullo sfondo resta un quartiere genovese, quello del Lagaccio, scosso: la droga miete vittime anche così.