
"Sceglievano i quartieri, solitamente del levante - ha raccontato il dirigente della Squadra Mobile di Genova - sceglievano i mezzi che possibilmente non avevano catene o sistemi antifurto e comunque spaccavano il bloccasterzo. In sella alla moto fuggivano verso il milanese dove poi il mezzo veniva occultato e privato della targa prima della partenza per l'ucraina in contaneir o furgoni".
Undici gli arrestati accusati di concorso in furto aggravato. Nelle indagini determinanti le telecamere per la sicurezza cittadina sistemate sul territorio, ma anche un cittadino che per ben due volte è stato derubato.
"Un uomo colpito una prima volta - ha raccontato Calì - aveva riacquistato una moto simile ed è stato nuovamente derubato, ma all'atto del colpo ha notato i malviventi fuggire e ha dato elementi utili per le indagini".
La banda aveva scelto non a caso a Genova.
"Genova è tra le prime in Italia per immatricolazione di moto - ha concluso il dirigente della squadra mobile - e quindi era stata scelta ad hoc per poter rubare con più facilità sebbene loro avessero delle preferenze in particolare scooter Honda Sh e tra le moto di grossa cilindrata Bmw e Kawasaki".
Una volta in Ucraina le moto venivano vendute attraverso siti internet. Nell'ultimo anno il giro d'affari della banda è stato stimato in oltre un milione di euro.
IL COMMENTO
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